Personale

Personale, il programma dei fabbisogni resta competenza del consiglio

Nel Piao varato dalla giunta va inserito il documento esaminato dall’assemblea

di Francesco Bruno

Con l’introduzione fra i documenti programmatori del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao), quale strumento di programmazione attuativa, si è discusso molto sullo scarso coordinamento tra le norme di programmazione e sulle incertezze operative per la redazione del documento.

Nessun chiarimento è ancora intervenuto però per consentire agli enti di rispettare correttamente i tempi della programmazione finanziaria, che sarebbe dovuta iniziare il 15 novembre con la presentazione al consiglio del Documento unico di programmazione (Dup) definitivo e della schema di bilancio 2023-2025. Uno dei principali motivi di incertezza è costituito dall’assorbimento nel Piao del Programma triennale del fabbisogno del personale (Ptfp), che è una delle sottosezioni del Piao ma costituisce anche una componente obbligatoria del Dup.

Come garantire il rispetto delle due prescrizioni e delle competenze degli organi, consiglio e giunta, dell’ente?

Pur dando atto che l’obiettivo del Piao è di unificare in un solo documento gli strumenti in esso contenuti e di rafforzarne il rilievo per la programmazione attuativa, con l’assorbimento nel Piao del Ptfp si verifica una sovrapposizione, che sarebbe opportuno evitare stralciando dal Piao la sottosezione relativa al piano triennale dei fabbisogni di personale o prospettando chiaramente che l’averlo inglobato nel Piao non comporta una nuova approvazione, ma è un mero inserimento del documento Ptfp già approvato con il Dup.

In attesa di un intervento chiarificatore, è utile sottolineare che il Tuel (articolo 70, comma 4), nel rispetto di quanto previsto nel principio contabile applicato concernente la programmazione (allegato 4/1 al Dlgs 118/2011) qualifica il Ptfp come elemento costitutivo del Dup. Il punto 8.2, lettera j, del principio contabile 4/1 prescrive che nel contenuto minimo della sezione operativa del Dup deve essere compresa la programmazione del fabbisogno del personale a livello triennale e annuale.

Lo stesso Dm Pa 132/2022, che definisce i contenuti del Piao, all’articolo 8, comma 1 ne impone la coerenza con i documenti di programmazione finanziaria, ossia con il Dup e con il bilancio di previsione che ne costituiscono il necessario presupposto.

Il Ptfp non può che continuare a essere approvato dal consiglio quale strumento di programmazione finanziaria della sezione operativa del Dup, propedeutico al bilancio di previsione, e il suo integrale inserimento successivo nel Piao, con l’approvazione di questo, comporta solo il superamento del divieto di nuove assunzioni, di conferimento di incarichi di collaborazione e di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti che hanno concorso alla mancata adozione.

Poiché la determinazione delle capacità assunzionali, relativamente alla quantificazione delle assumibilità, alle categorie, ai profili professionali delle assunzioni e ai tempi, e la dimostrazione della sostenibilità finanziaria costituisco elementi indispensabili della programmazione finanziaria, di competenza consiliare, alla competenza della giunta, con l’approvazione del Piao, potrebbero competere soltanto le scelte sulle modalità di effettuazione delle assunzioni.

Così almeno dovrebbe essere se si vogliono rispettare i principi contabili e le competenze programmatorie del consiglio. Non sarebbe superfluo un chiarimento del ministero per la Pa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©