Progettazione

Anas sceglie il cavalcavia del futuro: vince il team guidato da Via Ingegneria

di Mariagrazia Barletta

È il team formato dalla società Via Ingegneria e da Cibinel Laurenti e Martocchia architetti associati, entrambi di Roma, ad aggiudicarsi il concorso internazionale di idee bandito da Anas a novembre 2015 con l'obiettivo di attrarre soluzioni innovative e sostenibili per nuovi cavalcavia, da replicare sulla rete stradale e autostradale di sua competenza. Il progetto del team vincitore, che sarà utilizzato per realizzare i primi 11 cavalcavia della strada statale 372 Telesina (in Campania), impiega una struttura mista in acciaio e calcestruzzo ed è come un segno nel territorio caratterizzato dalle linee morbide dei cavalletti. Un oggetto riconoscibile che ha una propria forza espressiva, raggiunta grazie anche all'utilizzo del Cor-Ten.

La commissione di esperti presieduta dalla professoressa Francesca Moraci, consigliere di amministrazione di Anas e ordinario di Urbanistica dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, ha individuato i primi tre classificati, ai quali sono stati assegnati premi rispettivamente di 150mila, 75mila e 50mila euro. Al secondo posto si classifica il raggruppamento Se.i.co. Srl, Marco Palazzetti e Giuseppe Lunardini. Mentre al terzo posto si posiziona il team composto da Integra Srl e Knight Architects Ltd.

«I progetti premiati – ha affermato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani - rappresentano delle best practices nell'ambito della progettazione integrando le soluzioni tecnico-funzionali con l'esigenza di garantire i massimi standard in fatto di durabilità, sicurezza e costi di manutenzione». «Il nostro obiettivo – ha dichiarato Francesca Moraci - è stato quello di stimolare il mercato a partecipare alle fasi creative di un progetto finalizzato alla realizzazione di soluzioni all'avanguardia, il cui concept verrà adattato alla struttura del territorio circostante. La scelta dei tre vincitori è stata anche valutata in base alla concreta fattibilità della realizzazione».

A ottobre 2016 erano stati selezionati – tra 48 gruppi partecipanti – 10 team finalisti (hanno poi partecipato in 9), ai quali è stato chiesto di elaborare proposte in riferimento ad un contesto reale, ossia la strada statale Telesina, che collega l'autostrada A1 (casello di Caianello) con Benevento. Il concorso va ad incrociarsi, dunque, con il progetto di ammodernamento della strada. In particolare, a costituire il campo di prova – ci racconta l'architetto Giovanni Magarò, responsabile Ambiente, Territorio, Architettura e Archeologia di Anas, nonché responsabile del procedimento per il concorso – è stato un tratto della strada statale, compreso tra lo svincolo di San Salvatore e quello di Benevento, comprendente appunto 11 intersezioni. «Si tratta – racconta - di un primo tratto che è già stato finanziato, un intervento programmato (è nel Piano pluriennale Anas 2015-2019 ndr) per il quale stiamo perfezionando l'iter autorizzativo, elaborando noi il progetto definitivo».

Ciascun gruppo partecipante ha sviluppato progetti preliminari per una famiglia di 11 cavalcavia, in relazione al campo-prova. «I progetti del team vincitore devono ora essere sviluppati per essere portati allo stesso livello del nostro progetto che è in fase più avanzata» ci dice ancora Magarò. «Dopo l'aggiudicazione, dopo aver pagato i premi e i rimborsi ai vari finalisti, e acquisiti quindi i diritti del progetto, questo diventerà nostro e lo svilupperemo con il supporto del gruppo vincitore», continua l'architetto.

Ciò che veniva cercato attraverso il concorso era un progetto innovativo che si conciliasse con il territorio e che assicurasse anche riconoscibilità alla rete stradale Anas. Si trattava di dare risposta, attraverso nuove idee, a tutta una serie di criticità e di aspetti più delicati e di rilievo che si incontrano generalmente nella realizzazione di un'opera infrastrutturale, prestando attenzione, ad esempio, alla sostenibilità, ai consumi energetici, al ciclo di vita dell'opera, all'utilizzo di soluzioni e schemi strutturali che consentissero di avere manufatti impattanti il meno possibile sul paesaggio. Quindi resta in eredità anche un ventaglio di contributi che arricchisce la ricerca progettuale sul tema della strada.

In giuria – oltre alla presidente - erano presenti Federica Galloni, direttore generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie del Mibact; Carla Cappiello, presidente dell`Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; Arturo Livio Sacchi, professore ordinario presso il dipartimento di Architettura dell'Università di Chieti-Pescara; e Michele Molè, direttore creativo di Nemesi and Partners e curatore del progetto architettonico del padiglione Italia a Expo Milano 2015.

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