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Progettazione, Fondazione Inarcassa, eliminare la corsa ai ribassi d'asta, sono boomerang per la Pa

Il presidente Fietta: vanno modificati i meccanismi delle gare

di El&E

«I ribassi eccessivi nelle gare relative ai servizi tecnici sono un vero e proprio boomerang per le casse dello Stato». Lo afferma Fondazione Inarcassa in una nota di commento ai dati forniti dall'Anac relativamente agli affidamenti di servizi nell'ambito dell'ingegneria e dell'architettura. I numeri elaborati dalla Fondazione - si spiega - rendono «palese che ai minori esborsi iniziali, fanno da contraltare una serie di criticità che diventano immediatamente evidenti se spostiamo l'attenzione a quello che avviene dopo la gara».

«Infatti - aggiunge - nella fase esecutiva i ritardi, le sospensioni e le varianti in corso d'opera non solo annullano i presunti vantaggi dei forti ribassi, ma comportano costi e tempi superiori rispetto alle procedure affidate con ribassi congrui». Mediamente, segnala Fondazione Inarcassa, le gare «ad alto ribasso» (non specificato) «generano: 268 giorni di ritardo sui progetti, 141 giorni di sospensione; il 92% mostra varianti sui progetti, il 66% ritardi e il 76% dei progetti ha almeno una sospensione». «Ridurre molto il prezzo - afferma il presidente di Fondazione Inarcassa Franco Fietta - non è un vantaggio per la Pa, come potrebbe sembrare, ma è uno svantaggio» che avrebbe un impatto negativo sulla qualità dei lavori mentre «l'Europa e la messa a terra del Pnrr richiedono tutt'altro».

Pertanto, nell'attuale percorso di riforma delle regole sugli appalti pubblici, Fietta insiste sulla «necessità di inserire all'interno delle gare d'appalto un tetto minimo di prezzo affinché la qualità del lavoro mantenga standard adeguati».

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