Appalti

Ciclovie nazionali, firmato il decreto che sblocca i primi 161 milioni per le priorità

di Alessandro Arona

Il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, di concerto con i colleghi di governo per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli e le Politiche agricole Gian Marco Centinaio, ha firmato oggi (dopo l'intesa in Conferenza Unificata il 12 luglio scorso) il decreto interministeriale che sblocca 161,780 milioni di euro per la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche. Le risorse furono stanziate dai governi Renzi e Gentiloni (361 milioni per le ciclovie turistiche nazionali per gli anni 2016-2024, leggi di Bilanci 2016 e 2017), e il decreto era già in preparazione nei mesi scorsi, imposto dalla Corte dei Conti, che ha stoppato la prassi avviata dal Mit di firmare via via singoli protocolli di intesa su specifiche ciclovie, per finanziare progettazione e lavori, pescando dai fondi complessivi. La Corte ha invece imposto di subordinare la sottoscrizione di ogni ulteriore convenzione e l'erogazione di ulteriori risorse finanziarie alla fissazione di modalità generali di riparto ed erogazione delle risorse finanziarie disponibili (per progettazione e lavori).

«Si tratta - spiega una nota dello staff del Ministro Toninelli - di un importante investimento per il destino economico di tante aree del Paese, che punta su opere in perfetta simbiosi con il territorio circostante, sulla mobilità sostenibile e in particolare la ciclabilità». In particolare 4,780 milioni di euro sono destinati alla redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica della ciclovia del Sole (Verona-Firenze), della ciclovia del Vento (Venezia-Torino), della ciclovia dell'acquedotto pugliese e del GRAB di Roma. I restanti 159,999 milioni sono invece destinati, per gli anni 2017-2019, a garantire, per tutte le ciclovie turistiche, lo sviluppo del progetto di fattibilità tecnica ed economica e delle successive fasi di progettazione.

Il Dm individua le dieci ciclovie nazionli (sono le stesse individuate da Delrio con le Regioni nel 2016), assegnando ai primi lotti funzionali i 161,7 milioni (su 361 totali dipsonibili). Eccole: 1) ciclovia dell'Acquedotto pugliese (da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE); 2) VenTo (da Venezia a Torino); 3) Sole (da Verona a Firenze); 4) Afriatica (da Chioggia Santa Maria di Leuca, LE); 5) Tirrenica (da Ventimiglia a Roma); 6) Della Sardegna (Cagliari - Bosa - Portotorres - Alghero - Santa Teresa - Dorgali - Illorai – Quartu S. Elena); 7) Della Magna Grecia (da Lagonegro, PZ, a Pachino, SR); 8) Trieste-Lignano Sabbiadoro - Venezia  (da Trieste a Venezia); 9) Del Garda (zona di Peschiera del Garda, VR); 10) il Grab di Roma (Grande raccordo anulare delle biciclette).

Il decreto fissa termini (90 giorni dall'entrata in vigore del Dm) per aggiornare o firmare da zero il protocollo Regione (o Regioni)-Mit sulle singole ciclovie, e il termine per la presentazione dei progetti di fattibilità da parte delle Regioni (31 dicembre 2019), ripartisce una prima tranche di 162 milioni di euro per i primi lotti funzionali delle dieci ciclovie, stabilisce il principio (l'auspicio) che sulle ciclovie possano convergere co-finanziamenti regionali (le Regioni in Conferenza Unificata si sono impegnate in tal senso, pur non essendoci vincoli normativi). Il Ministro Toninelli ha più volte sollecitato in questi giorni le Regioni a predisporre al più presto i progetti di fattibilità, anche se nel testo del decreto le stesse Regioni hanno ottenuto un termine formale moldo morbido, appunto «entro il 31 dicembre 2019».

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