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Rischio incendi boschivi, le «raccomandazioni» della Protezione Civile per Regioni, Province e Comuni

In estate i territori ai margini delle aree urbane sono sempre più frequentemente esposte al rischio incendio. Ecco le contromisure previste dalle indicazioni tecniche firmate dal ministro Musumeci

di Mariagrazia Barletta

Incendi più frequenti e intensi che nel periodo estivo arrivano a distruggere aree considerate, fino a poco tempo fa, difficilmente percorribili dall'azione del fuoco. Il cambiamento climatico, insieme ai prolungati periodi di siccità, impone un affinamento degli strumenti di coordinamento e governance per assicurare azioni sinergiche di contrasto agli incendi boschivi. Insistono su questo fronte le raccomandazioni tecniche pubblicate sulla Gazzetta ufficiale di sabato 20 maggio, diramate dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e indirizzate ai ministeri competenti, ai presidenti delle regioni e delle province autonome, alle province e ai comuni. Le indicazioni arrivano con l'approssimarsi della stagione estiva, con l'obiettivo di prevenire e contrastare con più efficacia gli incendi boschivi nelle zone di interfaccia urbano-rurali, ossia in quelle zone dove terminano le aree abitate e iniziano la vegetazione, il verde dei boschi e delle aree naturali.

Secondo le previsioni dell'ultimo rapporto del Programma delle nazioni unite per l'ambiente, il cambiamento climatico contribuirà a rendere gli incendi boschivi più frequenti e intensi, con un aumento globale degli eventi estremi fino al 14% entro il 2030 e fino al 30% nel 2050. Serve, allora, allargare la prospettiva e puntare non solo a migliorare la capacità di risposta all'evento, ma anche le azioni di previsione e prevenzione che coinvolgono, a vario titolo, le diverse amministrazioni statali, regionali e anche locali. È a tali soggetti che le indicazioni del ministero per la Protezione civile si rivolgono, con l'obiettivo di migliorare la capacità operativa ad ogni livello e in ciascuna fase della lotta agli incendi.

Previsione e protezione: azioni sinergiche e scambio di informazioni
Per le attività di previsione e protezione, fondamentale è lo scambio di informazioni tra strutture statali, regionali e locali, ma anche la produzione di uno specifico bollettino degli incendi, uno strumento ad hoc per la previsione del rischio di sviluppo e propagazione dell'incendio. Il comunicato riconosce queste due azioni come indispensabili per organizzare mirate attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e di informazione alla popolazione. Tra le azioni di prevenzione, spicca anche la sensibilizzazione di enti e società che gestiscono infrastrutture viarie e ferroviarie, affinché valutino e, dove necessario, eseguano gli interventi di manutenzione e pulizia della vegetazione lungo le reti di loro competenza. Massima attenzione anche per i siti di interesse culturale e paesaggistico che, insieme a quelli più frequentati dai turisti, meritano la messa a punto e l'attuazione di particolari strategie di protezione.

Dunque, spirito di collaborazione e dialogo tra i diversi attori, ma se a livello locale ci sono inadempienze allora scattano i poteri sostitutivi. È il caso dell'istituzione del catasto delle aree percorse dal fuoco nell'ultimo quinquennio: le regioni sono invitate ad attuare azioni sostitutive in caso di inerzia dei Comuni, come tra l'altro già previsto dal decreto per il contrasto agli incendi boschivi del 2021 (Dl 120). Sono chiamati a vigilare su questo obbligo il Comando unità forestali dei Carabinieri e i Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome. Maggior impegno è richiesto anche alle prefetture che, per le aree a maggior rischio, devono intensificare le attività di controllo del territorio da parte delle Forze di polizia. Infine, un migliore dialogo tra le regioni (o province autonome) e i comuni è richiesto per ottimizzare il coordinamento dei volontari appartenenti ad organizzazioni riconosciute, il cui contributo è importante anche per presidiare i territori nei periodi a maggior rischio.

La revisione dei piani regionali
Alle regioni si raccomanda, in particolare, di provvedere prontamente all'aggiornamento annuale del piano per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva, prestando la massima cura nella definizione del modello e delle procedure di intervento da adottare in caso di situazioni complesse. Piani che devono essere raccordati con quelli dei parchi e delle riserve naturali dello Stato predisposti dal ministero dell'Ambiente. Un particolare coordinamento è previsto anche tra le regioni e le società che gestiscono le reti viarie, per la messa a punto di un modello di intervento per le infrastrutture sensibili agli incendi, come quelle strategiche o che definiscono la viabilità principale.

Aggiornamento dei piani comunali di protezione civile
Una raccomandazione speciale è riservata ai sindaci, affinché aggiornino i piani comunali o intercomunali di protezione civile per inserirvi le procedure di allertamento in caso di incendi di interfaccia e provvedere alle attività di informazione alla popolazione. Specifici piani di emergenza devono, poi, riguardare gli insediamenti e gli impianti turistici a rischio per la loro vicinanza ai boschi.

Formazione e sale operative pronte per la lotta attiva e la gestione delle emergenze
Rafforzare la formazione degli operatori antincendio boschivo e assicurare un'adeguata presenza sul territorio di direttori e responsabili delle operazioni di spegnimento, dotati di adeguata professionalità, è quanto richiesto alle regioni e al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in relazione alle azioni di lotta attiva e gestione dell'emergenza. Le regioni e le province autonome devono, inoltre, assicurare un adeguato assetto della propria sala operativa unificata con operatività continuativa nei periodi a maggior rischio di incendio boschivo, integrando le proprie strutture con quelle dei Vigili del fuoco e dei Corpi forestali e, se necessario, con gli operatori delle organizzazioni di volontariato riconosciute. Le regioni sono anche invitate ad incrementare, per quanto possibile, la disponibilità di fonti idriche idonee al prelievo di acqua da parte degli aerei impegnati nelle fasi di spegnimento.

Compiti ad hoc anche per i ministeri
L'impegno contro gli incendi boschivi investe anche i ministeri, tra cui quello delle Infrastrutture, chiamato in causa per sensibilizzare Anas, le società concessionarie delle autostrade e le Ferrovie dello Stato affinché assicurino la tempestiva informazione in caso di eventuali problemi alla viabilità, scatenati da situazioni critiche derivanti da incendi in prossimità delle arterie.

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