Appalti

Impianti in crescita anche quest'anno e nel 2018 (con la conferma dei bonus)

di Mauro Salerno

Anche il mondo delle piccole imprese che ruota intorno al la produzione e installazione degli impianti per gli edifici guarda con particolare attenzione all’evolversi del quadro politico. L'interesse si focalizza sul destino della legislatura per un semplice motivo: in autunno con la legge di Bilancio si decide ogni anno il destino degli incentivi all'edilizia. Questa volta l’appuntamento rischia di coincidere con le elezioni politiche. Aggiungendo un elemento di incertezza in più a un settore legato a doppio filo con la conferma dei bonus fiscali per le ristrutturazione delle abitazioni, con o senza miglioramento dell’efficienza energetica.

Il quadro è venuto fuori distintamente a Roma, durante la presentazione del terzo rapporto Cresme sulla filiera impiantistica. Lo studio, realizzato dal principale istituto di ricerca sulle costruzioni (insieme a Cna, Anima, Angaisa e Mce) ribadisce l’andamento positivo del settore anche per quest'anno. Per valutare le tendenze dell’anno prossimo sarà però determinante la conferma degli incentivi fiscali del 50-65 per cento.

Nel 2017 la filiera degli impianti - oltre 200mila imprese tra produttori, distributori e installatori del "software" che tiene in vita tutti i fabbricati, non solo quelli più evoluti - aumenterà fino al 3,2% il valore della produzione, dopo il +2,1% messo già a segno l'anno scorso. Questo dato è già acquisito. Laddove invece a fine anno dovesse profilarsi la mancata conferma dell'ecobonus del 65% e del bonus aumentato al 50% sulle ristrutturazioni (lo sgravio fiscale del 36% è ormai diventato strutturale) il settore incasserebbe nel breve termine un’impennata ancora più decisa. La corsa al recupero "benedetto" dallo sconto formato maxi porterebbe infatti al 6,9% la previsione di aumento del fatturato del settore. Diverso l’effetto che invece si determinerebbe per il 2018. Con la conferma del sistema attuale di incentivi le aziende attive lungo la filiera degli impianti metterebbero a segno un'ulteriore crescita del 3,2 per cento. Senza la "stampella" dei bonus arriverebbe il crollo, con un calo dell'8,8% del fatturato, che nel frattempo, cumulando i ricavi di tutti i vari settori ha raggiunto la quota di 112 miliardi (dato riferito al 2016) .

Per le imprese del settore i bonus vanno ampliati, non ridiscussi. «C’è tutta una quota della popolazione, pensiamo alle famiglie composte da persone anziane, che praticamente non ha accesso agli incentivi - ha sottolineato il segretario generale Cna Sergio Silvestrini -, sia per disponibilità finanziare che per interesse a un feedback economico necessariamente spalmato su diversi anni. Noi chiediamo di pensare a questi soggetti permettendo sempre la cessione del credito alle banche con la garanzia dello Stato». Un progetto molto più ambizioso di quello reso disponibile con la manovrina, che ha aperto sì alla cessione del credito alle banche, ma soltanto per gli «incapienti».

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