Urbanistica

Superbonus, il 110% costa 2,9 miliardi al mese: coinvolto solo l'1,36% dei condomìni italiani

Dati Enea al 31 gennaio 2022: ammessi alla detrazione interventi per 18,3 miliardi, l'85% riguarda edifici unifamiliari

di Mauro Salerno

Continua a generare investimenti (e costi per le casse pubbliche) il motore del Superbonus. I dati comunicati dall'Enea, con l'aggiornamento al 31 gennaio del 2022, indicano che la somma totale degli interventi ammessi alla detrazione ammonta a 18,3 miliardi di euro. Una cifra destinata a generare 20,17 miliardi di detrazioni a carico dello Stato. Il totale degli interventi già conclusi ammonta a 12,74 miliardi.

Cifre imponenti. Eppure, anche l'ultima rilevazione dell'Enea conferma che la misura centra solo in parte l'obiettivo originario di spingere sugli interventi di riqualificazione complessa dei condomini, piuttosto che sulle singole abitazioni che già prima del Superbonus potevano godere delle agevolazioni del 50-65 per cento (e anche oltre per gli interventi di riqualificazione sismica).

Sul punto, i dati Enea dicono che in tutta Italia i condomini che hanno beneficiato finora del 110% sono solo 16.348, vale a dire il 15,2% del numero totale degli interventi agevolati. Un numero decisamente marginale se si pensa che, secondo le stime più diffuse, i condomìni presenti in Italia sono almeno 1,2 milioni, con 30 milioni di unità immobiliari. Questo vuol dire che finora le casse dello Stato sono state impegnate per una cifra vicina al valore di una manovra finanziaria (20 miliardi) per rendere più efficiente l'1,36% dei condomini. Al netto delle valutazioni sulle inchieste relative alle truffe emerse nelle ultime settimane, con stime di crediti frodati al Fisco per circa due miliardi (cui il governo ha tentato di porre un freno limitando la cessione dei crediti con il decreto Sostegni-ter, sollevando le proteste delle imprese e una sponda trasversale in Parlamento che punterà invece a rimuovere i paletti del decreto), diventa ora forse anche lecito porsi qualche domanda sull'efficienza dei super-incentivi ripetto agli obiettivi di generale, netto, miglioramento dello stato del patrimonio edilizio italiano, sbandierati al momento dell'introduzione del superbonus con il decreto Rilancio.

Ancora oggi, a due anni dall'introduzione del 110% (Dl 34/2020), il maggior numero delle richieste di 110% arriva dagli edifici unifamiliari (56.342 asseverazioni, pari al 52,4% del totale) e dalle unità indipendenti (34.895 richieste ammesse, pari al 32,4% del totale). Quasi l'85% delle richieste, dunque, proviene da unità immobiliari singole. Con buona pace dell'idea di superincentivare i privati, caricando i costi dei cantieri (più che) interamente sulle casse pubbliche, per allettare anche i condomini più riottosi ad aprire i portafogli in nome dell'efficienza energetica. Come prevedibile, per ora l'idea ha funzionato dove il terreno era più facile: gli immobili singoli, dove non c'è da combattere in assemblea per prendere le decisioni o per sanare preventivamente gli abusi, e che sono destinati a guadagnare immediatamente valore dopo interventi di riqualificazione di questo tenore.

Il risultato si inverte solo se si prende in considerazione il valore degli investimenti ammessi a detrazione, visto che il costo medio dei cantieri condominiali è molto più rilevante della media. In questo caso, si scopre che il totale degli investimenti sui condomini ammessi al bonus ammonta a 8,8 miliardi (48,1% del totale), contro i 6,16 miliardi degli edifici unifamiliari (33,6%) e i 3,26 miliardi delle unità immobiliari indipendenti (18,3%).

Grazie ai dati comunicati da Enea è possibile anche calcolare la spesa media mensile necessaria a sostenere i supoer-incentivi. Negli ultimi tre mesi il valore medio degli investimenti benedetti dal Fisco tramilte il Superbonus 110% è salito a 2,9 miliardi al mese. Cifra ragguardevole, che proiettata a fine 2022 porta a oltre 30 miliardi la dote da stanziare per coprire i costi, solo per quest'anno.

Per arrivare al dato finale bisogna rilevare innanzitutto che a gennaio 2022 il numero degli interventi ammessi al bonus è quasi raddoppiato rispetto al dato comunicato solo tre mesi prima. Al 31 ottobre 2021 risultavano, infatti, ammessi a detrazione 57.664 interventi. Questo dato è schizzato a quota 107.588 a fine gennaio, con un balzo dell'86,6 per cento. Facendo una media, si scopre che le richieste di 110% ammesse dal Fisco hanno corso a un ritmo di 16.641 interventi al mese nell'ultimo trimestre.

La corsa ha riguardato tutte e tre le tipologie di edifici coinvolti. I condomini sono passati dalle 8.536 asseverazioni di fine ottobre alle 16.348 del 31 gennaio (+91,8%) con una media di 2.606 richieste ammesse negli ultmi tre mesi. Gli edifici unifamiliari sono saliti a quota 56.342 richieste ammesse (+91,8% rispetto alle 29.369 asseverazioni di fine ottobre, 8.991 richieste al mese di media nel trimestre), mentre le unità immobiliari indipendenti sono passate da 19.038 a 34.895 asseverazioni (+83,3%, 5.219 interventi ammessi al mese). Visto che Enea comunica anche il costo medio degli interventi in base alla tipologia degli edifici è semplice calcolare anche il "costo" medio mensile del Superbonus.

Il valore medio degli interventi sui condomini è di circa 540mila euro. Dato che moltiplicato per le 2.606 richieste asseverate in media ogni mese da ottobre in poi produce un totale di investimenti agevolati pari a 1.406.160.000 euro. Per gli edifici unifamiliari si tratta di moltiplicare un costo medio dei canteri pari a circa 109mila euro per 8.991 asseverazioni medie mensili per un controvalore di 980.019.000 euro. Per le unità immobiliari si calcola un costo medio di 96.000 euro per 5.219 richieste mensili. Il totale in questo caso fa 501.024.000 euro. Sommando i tre dati si arriva a 2.887.203.000 euro al mese: poco meno di 2,9 miliardi al mese.

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