I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Le ultime pronunce dei giudici tributari in materia di tassa sui rifiuti

di Carmelo Battaglia

Tassa sui rifiuti – Autonomo avviamento a recupero dei rifiuti – Presupposti pagamento – Riduzione parte variabile tassazione – Quota fissa dovuta per intero

La Corte ha evidenziato che dall'art. 49 (Istituzione della tariffa) del D.lgs. n. 22 del 1997 si evince il principio secondo cui l'autonomo avviamento a recupero dei rifiuti, da parte del produttore di essi, non comporta l'esclusione dal pagamento dell'imposta, ma determina una riduzione proporzionale della sola parte variabile di tale tariffa, essendo, al contrario, sempre tenuto al pagamento della quota fissa, che è dovuta, a prescindere da un nesso sinallagmatico con il servizio, sulla base del mero possesso o detenzione di locali, a qualsiasi uso adibiti, nel territorio comunale, a copertura dei costi generali del servizio, per come affermato dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 238 del 2009, secondo cui la quota fissa serve a «coprire anche le pubbliche spese afferenti ad un servizio indivisibile, reso a favore della collettività e non riconducibile ad un rapporto sinallagmatico».

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, n. 33757/2019, n. 14038/2019, n. 9214/2018 e n. 9731/2015

Riferimenti normativi
Art. 1, comma 639 e ss., Legge n. 147/2013
Art. 14, D.L. n. 201/2011, convertito in Legge n. 214/2011
Art. 238, D.lgs. n. 152/2006
Art. 49, D.lgs. n. 22/1997
D.lgs. n. 507/1993

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta, Sentenza n. 9183 del 22/03/2022

Tassa sui rifiuti – Giudici ordinario e tributario – Confine giurisdizione – Cartella esattoriale – Atto esecutivo

Il Collegio, richiamando la sentenza della Corte costituzionale n. 114 del 2018, ha ricordato che la linea di confine fra giurisdizione ordinaria e giurisdizione tributaria è costituita dalla notifica della cartella esattoriale, tenuto conto di quanto previsto dall'art. 50 del DPR n. 602/1973, per modo che le questioni insorgenti fino a tale momento restano devolute alla giurisdizione tributaria.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, 21642/2021, n. 4846/2021, n. 7822/2020 e n. 34447/2019
Corte costituzionale n. 114/2018

Riferimenti normativi
Art. 2, comma 1, D.lgs. n. 546/1992
Art. 49 e ss., D.P.R. n. 602/1973

Corte Suprema di Cassazione, Sezioni Unite, Ordinanza n. 8465 del 15/03/2022

Tassa sui rifiuti – Superfici di lavorazione industriale – Aree scoperte – Regime di esenzione – Esclusione

La Corte ha evidenziato come le aree scoperte non possano rientrare nel regime di esenzione, dal momento che la loro ricomprensione nell'area tecnica di stabilimento non ne comporta l'unificazione ed accorpamento impositivo alla stregua di superfici di lavorazione industriale, ovvero di superfici produttive di rifiuti non dichiarati assimilabili agli urbani (tale non essendo l'erba di sfalcio). Tale principio è valevole per tutte quelle aree scoperte che, pur latamente avvinte da una relazione di funzionalità all'attività produttiva (come le aree scoperte di stoccaggio e smistamento, i parcheggi ovvero, appunto, le aree di necessaria separazione spaziale tra singoli impianti), restano tuttavia estranee alla diretta produzione industriale.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, n. 10813/2010, n. 25573/2009

Riferimenti normativi
Art. 62 e 68, D.lgs. n. 507/1993
D.M. 31 luglio 1934

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta, Sentenza n. 8200 del 14/03/2022

Tassa sui rifiuti – Mancato svolgimento servizio raccolta – Riduzioni c.d. "tecniche" – Obbligatorietà riduzioni

La Corte ha affermato che il mancato svolgimento in fatto del servizio di raccolta, nell'irrilevanza delle ragioni da cui è determinato, va correttamente sussunto nella fattispecie astratta di cui all'art. 1, comma 657, della Legge n. 147/2013, e dà, certamente, diritto ad una riduzione quanto meno sino al 40% o nella misura inferiore, da determinarsi in relazione alla distanza del contribuente dal più vicino punto di raccolta comunale.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, n. 28945/2021, n. 15323/2021 e n. 19767/2020

Riferimenti normativi
Art. 1, commi 641, 656 e 657, Legge n. 147/2013

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Sesta, Ordinanza n. 3355 del 03/02/2022

Tassa sui rifiuti – Assimilazione rifiuti urbani – Vendita "sottoprodotto" residuo – Esenzione imposizione tributaria – Onere prova

Poiché le disposizioni sul "sottoprodotto" concretizzano un regime gestionale in condizioni di favore, la Corte ha chiarito che l'onere di dimostrare l'effettiva sussistenza di tutte le condizioni di legge incombe su colui che l'invoca (la sostanza o l'oggetto devono trarre origine da un processo di produzione di cui costituiscono parte integrante , e il cui scopo primario è la loro produzione; deve essere certo che la sostanza o l'oggetto saranno utilizzati, nel corso dello stesso e/o di un successivo processo di produzione e/o utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; la sostanza e l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana) e, in mancanza anche di una sola di esse il residuo rimane soggetto alle disposizioni sui rifiuti.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte Suprema di Cassazione, n. 10787/2012 e n. 16727/2011

Riferimenti normativi
Art. 1, comma 639 e ss., Legge n. 147/2013
Art. 14, D.L. n. 201/2011, convertito in Legge n. 214/2011
Art. 62 e 64, D.lgs. n. 507/1993

Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta, Ordinanza n. 2373 del 27/01/2022