Urbanistica

Riparte la legge sulla rigenerazione urbana

Brancaccio: spazi per migliorarla. Gerotto: fare squadra, costruire il futuro

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di G.Sa.

«Ci hanno chiamato nei giorni scorsi per chiederci proposte sulla legge per la rigenerazione urbana, arrivata al capolinea con la fine della scorsa legislatura. Si ripartirà dal testo che era in dirittura d’arrivo al Senato ma c’è un’ampia disponibilità a migliorarlo. Meno male perché quel testo era stato largamente depotenziato». La notizia che la legge sulla rigenerazione urbana riparte in Parlamento arriva dalla presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, che ieri ha concluso il convegno “Padova 2040: costruire futuro” organizzato da Ance Padova. Al centro del dibattito uno studio del Cresme che ha messo in fila i principali interventi infrastrutturali e di rigenerazione urbana in programma nella città (il nuovo ospedale, il tram, la riqualificazione della caserma Piave, l’hub della facoltà di Ingegneria alla Fiera) ma ha anche spiegato che la città ha bisogno di legare questo interventi in una visione del proprio ruolo nello sviluppo futuro. Largamente sottolineato, in questo senso, il ruolo decisivo dell’Università che festeggia 800 anni. «Siamo una istituzione culturale e di ricerca fra le più autorevoli in Europa - ha detto il prorettore Antonio Parbonetti - ma dobbiamo porci il problema di accrescere il nostro impatto sull’economia del territorio». Per il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, l’Università può essere, in effetti, una soluzione al problema dello sviluppo della città: «Padova ha 65mila studenti universitari di cui solo il 27% è residente. E deve affrontare il problema demografico, meno grave che in altre parti d’Italia, ma comunque un freno allo sviluppo. Incentivare gli studenti a restare dopo la laurea è la chiave giusta, anche per darsi l’obiettivo di far crescere la popolazione fino a 250mila abitanti».

Il presidente di Ance Padova, Alessandro Gerotto, ha spiegato l’iniziativa con la volontà di «fare squadra» e «cambiare le teste e la governance» per garantire al territorio un progetto di sviluppo condiviso. Ha avuto, per questa iniziativa, il ringraziamento del vicesindaco Andrea Micalizzi. «Dobbiamo creare altre occasioni di confronto», ha detto Micalizzi.

Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro, ha rilanciato il ruolo dell’industria e delle «multinazionali tascabili» al centro del sistema economico: da loro può venire il lavoro per i giovani laureati. E, a proposito del «fare squadra», ha ricordato la «crescita associativa» con l’ingresso in Assindustria Venetocentro delle unioni industriali di Venezia e Rovigo, insieme a Padova e Treviso.

Per Giuseppe Cappochin coordinatore di Urbanmeta, infine il piano per Padova «contiene elementi importanti per migliorare la capacità attrattiva e la qualità della vita della città, primo passo per poi darsi l’obiettivo di arrivare a 250mila abitanti che oggi nel piano non c’è».

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