Imprese

Società pubblica per Raee, Assoambiente contraria

L'emendamento del M5S nella conversione del Dl 36 sull'attuazione del Pnrr

di Alessandro Galimberti

Una società a totale controllo pubblico per l’approvvigionamento «sostenibile e competitivo» di materie prime critiche. L’emendamento al Dl 36/22 (Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza) a firma dell’ex sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico del Conte-1, Andrea Cioffi (M5S), solleva l’immediata reazione di Assoraee, l’Associazione delle imprese di recupero dei rifiuti tecnologici associata ad Assoambiente.

«Creare una società pubblica per l’estrazione delle materie prime critiche dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche significa statalizzare il trattamento stesso dei Raee - scrive l’associazione in una lettera appello al Ministero dello Sviluppo Economico - un intervento normativo costoso e controproducente che mira a scavalcare, con dubbi risultati, un settore che oggi produce eccellenti performance in termini di recupero e riciclo».

Cioffi e la collega Emma Pavanelli nella seduta in Commissioni riunite dello scorso 30 maggio avevano proposto l’articolo 23-bis sulla «costituzione e disciplina della società per l’estrazione di materie prime critiche dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché per la trasformazione di Raee ed altri rifiuti ad alto contenuto di materie critiche». La costituenda società pubblica, con sede individuata nell’area retroportuale di Gioia Tauro, avrebbe il compito di «provvedere all’estrazione delle materie prime critiche dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), applicando le migliori tecniche disponibili al fine di assicurare il rispetto delle norme ambientali, nonché di promuovere e supportare progetti di ricerca e innovazione nell’ambito dei processi di sfruttamento e trasformazione delle medesime materie prime». La società svolgerebbe le proprie attività a favore della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Mise, del Mite «nonché delle società a partecipazione pubblica operanti nei settori dell’energia e dell’industria dell’innovazione e della tecnologia o aventi interessi strategici nei medesimi settori».

Per Assorae con la statalizzazione «verrebbe sottratto al mercato un settore in cui non mancano certo le tecnologie, le competenze imprenditoriali e le professionalità, sviluppate nel corso di lunghi anni e quindi non improvvisabili». Lo dimostrano gli «elevati standard di certificazione a cui le aziende di trattamento iscritte nell’elenco del Centro di coordinamento Raee sono tenute a conformarsi, così come gli eccellenti risultati di recupero e riciclo raggiunti dal settore (intorno al 90% dei quantitativi trattati)».

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