Personale

Anac, conflitto d'interessi per la dirigente che affida incarichi diretti alla ditta con cui collabora

La prosecuzione di un contratto già in esecuzione sottoscritto da altri non esime dal conformarsi alle regole

di Manuela Sodini

Una dirigente comunale, nonché segretario generale del Comune, responsabile di affidamenti a una ditta presso cui collabora e da cui riceve compensi, nel momento in cui assegna in via diretta incarichi alla stessa società si trova in una situazione di conflitto d'interessi non dichiarato. Questo, in sintesi, quanto affermato da Anac in una nota trasmessa a un Comune con cui sono stati richiesti chiarimenti a seguito di un procedimento di vigilanza condotto dall'Autorità.

In particolare, è stato contestato che, la dirigente firmataria dei provvedimenti di aggiudicazione, tiene dei corsi per la società aggiudicataria e, pertanto, potrebbe trovarsi nella situazione di avere «direttamente un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza». Pertanto, è stato chiesto di illustrare le misure adottate ai sensi dell'articolo 42 del Decreto 50/2016, per prevenire o risolvere possibili situazioni di conflitto di interessi e di inviare le dichiarazioni rese dalla dirigente, sia con riferimento all'incarico dirigenziale assunto, sia in relazione ai singoli affidamenti disposti.

Oltre agli affidamenti indicati nella comunicazione di avvio del procedimento, il Comune ha riferito che sono stati affidati ulteriori servizi alla società in questione, con provvedimento della medesima dirigente.

La dirigente ha evidenziato che gli affidamenti, disposti mediante trattativa diretta, sono da ritenersi in continuità con altri che sono stati assegnati da precedenti responsabili in favore della ditta in questione, quanto all'attività svolta presso la società è stato evidenziato che la prestazione è consistita in una registrazione video-audio gratuita non ravvisando alcun interesse finanziario, economico o personale che possa minare l'imparzialità e indipendenza. Di altro avviso Anac, in quanto la prosecuzione di un contratto già in esecuzione sottoscritto da altri non esime dal conformarsi alle regole del conflitto di interessi; quanto alla docenza, a prescindere dalla corresponsione di un corrispettivo, si tratta pur sempre di esperienza professionale spendibile in ambito curriculare.

Come si legge nella nota di Anac, un particolare rigore nell' applicazione delle regole sul conflitto di interessi sarebbe stato auspicabile anche in considerazione della numerosità dei contratti sottoscritti con la medesima società e delle modalità di affidamento, avvenuto in via diretta.

Per l'Autorità, la dirigente avrebbe dovuto segnalare il legame esistente con la ditta in questione, mediante apposita dichiarazione al proprio superiore gerarchico (in questo caso, il Sindaco), al fine di permettere al Comune di valutare la rilevanza dello stesso, anche con riferimento alla tutela dell'immagine di imparzialità dell'ente. Peraltro, osserva Anac, al momento dell'assegnazione dell'incarico dirigenziale, l'interessata avrebbe dovuto rilasciare una dichiarazione di insussistenza di conflitti di interessi, mentre si è limitata a fornire quella sull'insussistenza di cause di incompatibilità ed inconferibilità. Considerato che la dirigente è anche Responsabile anticorruzione (Rpct), tale circostanza avrebbe dovuto suggerirle di prestare particolare cura nel rispetto delle misure finalizzate a prevenire eventuali conflitti di interessi.

Altro aspetto controverso che emerge dalla nota è quello della nomina quale membro del Nucleo di valutazione del Comune di un esponente della ditta in questione, il cui compenso è stato versato direttamente alla ditta, costituendo un ulteriore legame di collegamento, che avrebbe dovuto richiamare il comune a maggiore prudenza e vigilanza. Peraltro, il Presidente del Nucleo di valutazione è la stessa dirigente; infatti, questo rapporto di colleganza costituisce, in qualche modo, ulteriore legame tra il Rup e la ditta aggiudicataria dei contratti in esame, ponendo quest'ultima in una posizione differenziata rispetto ad altri possibili concorrenti.

Pur prendendo atto dell'intento di porre rimedio alla criticità segnalata, in quanto la dirigente nel frattempo si è dimessa dall'incarico, Anac ha ritenuto di dover comunque richiamare per il futuro l'ente ad una più puntuale verifica dell'effettivo adempimento degli obblighi correlati al rispetto dell'articolo 42 del Decreto 50/2016.

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