Urbanistica

Metrò: via a 4,3 miliardi dal Pnrr per le città, poi altri 4,7 nazionali

Il decreto Giovannini suddivide i primi 3,6 miliardi fra 29 nuove linee e nove previste, 189 milioni alle manutenzioni

di Giorgio Santilli

Il governo affida al piano metropolitane e tranvie la prima risposta, concreta, ai malumori dei sindaci sui fondi Pnrr. La conferenza Stato-Regioni-città ha dato il via libera il 3 novembre al decreto del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che finanzia con 3,6 miliardi di fondi Pnrr 29 nuovi investimenti urbani e nove linee già previste dai piani nazionali precedenti, che ora dovranno rispettare la scadenza al 2026 del Pnrr (nella tabella a fianco l'elenco completo). Nella ripartizione va meglio a Firenze, Bologna, Palermo, Catania e Taranto, anche per le riserve Sud, va meno bene per importo complessivo a Milano e Napoli. Torino assente da questa lista. Pesano, ovviamente, nella scelta di queste opere proprio lo stato della progettazione e i tempi di realizzazione delle opere, che dovevano essere compatibili con il Pnrr per evitare di perdere i fondi. Per questo qualche città ha inserito l'acquisto di trni, tram e bus. Già approvati - in un elenco a parte - anche 189 milioni aggiuntivi per le manutenzioni.Vediamo qualche numero.

Milano incassa cinque interventi per un totale di 156,5 milioni. L'intervento più grande riguarda l'acquisto di 14 tram bidirezionali per la linea 7. Roma con due interventi (tram Termini-Vaticano-Aurelio e tranvia di via Palmiro Togliatti) fa 220 milioni. A Napoli vanno dieci interventi (compreso uno per la città metropolitana) ma il totale si ferma a 179,3 milioni. A brindare sono soprattutto Bologna e Firenze che incassano 222 milioni ciascuna, rispettivamente per la linea Corticella-Maggiore e per la tratta Le Piagge-Campi Bisenzio sulla linea 4.2 e poi altri 150 milioni ciascuna come integrazione a interventi già programmati (rispettivamente linea rossa e linea 3). Al sud le città che incassano la tranche maggiore sono Palermo (504,4 milioni totali) e Catania (317 milioni) mentre a Bari arrivano 159 milioni e a Taranto 264,6 milioni.Fanno parte di questo piano anche altri 660 milioni di risorse nazionali che saranno distribuiti nel giro di una o due settimane e porteranno il totale a 4,3 miliardi.

La ripartizione già fatta (ma non ancora approvata) di queste risorse integrative prevede altri 97 milioni a Padova per completare il finanziamento della Linea Sir 2, 363 milioni a Brescia per la linea tranviaria Pendolina-Fiera, 159 milioni a Roma per il rinnovo del materiale delle linee a e B, 44,5 milioni a Torino per la linea tranviaria 15 e la linea 1 del metrò per cui si attende il progetto definitivo. Ma questo piano da 4,3 miliardi è solo la prima tranche di una strategia per le città che prevede altri 4,7 miliardi nella legge di bilancio per dare continuità agli investimenti nei trasporti rapidi di massa: fondi che saranno spesi fino al 2033. Subito dopo l'approvazione della legge di bilancio arriverà anche il decreto di ripartizione per questi 4,7 miliardi stanziati con il fondo infrastrutture nazionale previsto in manovra. Lo schema di massima di suddivisione messo a punto dal ministero delle Infrastrutture dovrebbe andare a premiare stavolta le grandi città metropolitane del centro-nord (insieme a Napoli) che hanno interventi più pesanti e hanno bisogno di più tempo per progettare. In particolare 3,7 miliardi dei 4,7 totali andranno a Genova, Milano, Torino, Roma e Napoli.

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