Amministratori

Rifiuti, al sindaco Gualtieri poteri speciali

In qualità di commissario per il Giubileo potrà bypassare la Regione

di Andrea Marini

Nel decreto Aiuti entra una norma che garantisce al sindaco di Roma Roberto Gualtieri poteri speciali per costruire il nuovo termovalorizzatore. Nel testo non si fa esplicitamente riferimento alla parola «termovalorizzatore» (tema politicamente delicatissimo, vista la contrarietà del M5S), tuttavia il decreto assicura al sindaco di Roma, in qualità di commissario straordinario per il Giubileo 2025 (in carica fino al 31 dicembre 2026, in base a quanto previsto dalla manovra 2022) i poteri tipici delle Regioni in materia di rifiuti. Tra questi, oltre all’adozione di un piano di gestioni dei rifiuti, tra cui la raccolta differenziata e la bonifica delle aree inquinate, anche l’approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti.

A fine aprile (si veda l’intervista al sindaco sul Sole24Ore del 21 aprile) era stato lo stesso Gualtieri ad annunciare la costruzione di un nuovo termovalorizzatore, da rendere operativo per il Giubileo 2025. Un impianto per smaltire 600mila tonnellate annue in grado di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche, in modo da realizzare solo una piccola discarica di servizio da 60mila tonnellate annue. Il nuovo impianto, insieme al piano dei rifiuti che ha in cantiere il Comune, punta a una riduzione delle emissioni di ben il 44%, con un -15% per le emissioni su attività di trasporto (Roma oggi spende 170 milioni di euro annui per il trasporto dei rifiuti in altre regioni), -18% sull’impiantistica e -99% sulle emissioni da discarica. Inoltre, secondo i piani del Campidoglio, il termovalorizzatore permetterà di produrre il fabbisogno di energia elettrica di 150mila famiglie l’anno e risparmiare il gas utilizzato da 60mila famiglie l’anno.

Ancora non c’è l’ufficialità del luogo dove dovrebbe nascere il nuovo impianto di Roma, anche se si fa sempre più insistente il nome del sito a Santa Palomba, nella zona sud della Capitale, al confine con il Comune di Pomezia. L’impianto «a controllo pubblico con le migliori tecnologie e sinergie con aziende» potrebbe venire a costare 600-700 milioni.

Il problema è che il Piano Rifiuti della Regione Lazio non prevede la costruzione di nuovi termovalorizzatori. E lo stesso governatore Nicola Zingaretti (come Gualtieri del Pd) si era detto in passato contrario (come per altro lo stesso Gualtieri, che in campagna elettorale aveva parlato solo del potenziamento dell’attuale termovalorizzatore di San Vittore, in provincia di Frosinone). Solo di recente Zingaretti si è espresso a favore della decisione del sindaco di Roma. I nuovi poteri che il decreto Aiuti dà a Gualtieri permettono così al sindaco di bypassare la Regione (che andrà solo «sentita», e questa dovrà esprimersi in 15 giorni, trascorsi i quali il sindaco potrà comunque procedere). E allo stesso tempo si evita a Zingaretti la grana di dover rivedere il piano regionale, con il rischio di rompere l’asse con i 5 stelle, che giusto l’anno scorso hanno fatto il loro ingresso in giunta.

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