Fisco e contabilità

Enti locali, entro il 17 marzo consultazione pubblica dell'Ue «Di' la tua sui ritardi di pagamento»

A darne comunicazione la Fondazione Ifel che invita gli enti ad aderire all'iniziativa segnalando le principali problematiche

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

«Di' la tua sui ritardi di pagamento» è la consultazione pubblicata avvita dall'Unione Europea, in vista della revisione sulle norme in materia di pagamenti. Potranno partecipare i portatori di interessi, tra cui rientrano anche le pubbliche amministrazioni e, segnatamente, i Comuni e le Città metropolitane, rispondendo al questionario online entro la mezzanotte del 17 marzo 2023.

A darne comunicazione la Fondazione Ifel, con avviso con cui invita gli enti ad aderire all'iniziativa, segnalando le principali problematiche riscontrate.

Negli ultimi anni, ricorda il comunicato, l'Anci e la sua Fondazione Ifel hanno collaborato proficuamente con la Ragioneria generale dello Stato per sensibilizzare gli enti locali a ridurre i tempi di pagamento, con l'obiettivo di rimuovere le principali cause che ne ostacolano il rispetto. Nel triennio 2019–2021 il ritardo è passato da 18 a 5 giorni, con l'obiettivo di azzeramento al 31 dicembre 2023.

Ifel sottolinea, in particolare, le difficoltà, segnalate dai Comuni, a seguito delle richieste, avanzate da alcune società di factoring all'indomani dell'acquisto dei crediti vantati verso gli enti e ceduti da distributori di luce o di gas. Tra i vari profili di criticità emersi, preoccupa la richiesta dei costi di recupero del credito (importo forfetario di 40 euro ex articolo 6 comma 2 D.Lgs. 231/2002) che i distributori applicano al singolo documento commerciale trasmesso. A fronte delle moltissime fatture per la spesa energetica (fatturazione per "punto luce", anticipi, saldi, conguagli, fatture infinitesimali difficilmente comprensibili) ricevute oggi dagli enti, la richiesta del costo forfetario di recupero generata dalla moltitudine di fatture di importo minimo, nullo e perfino negativo (note di credito), risulta sproporzionata rispetto al dovuto per il servizio erogato, eventualmente pagato in ritardo.

Ifel invita quindi gli enti ad aderire all'iniziativa e a segnalare, attraverso la consultazione pubblica, direttamente al Legislatore comunitario tutte le problematiche relative alle richieste di pagamento ricevute dai cessionari, sottolineando, in particolare, le criticità attuative collegate alle previsioni vigenti in materia di costi di recupero del credito (articolo 6, paragrafo 1 della direttiva 2011/7/UE).

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