Urbanistica

Valorizzazioni immobiliari, a Venezia in arrivo il bando per la Caserma Miraglia

Riprende quota il “Progetto Venezia”, presentato in primavera alla Borsa di Milano e pronto ora per diventare un bando di concessione di valorizzazione per 50 anni, che andrà in Gazzetta Ufficiale la prossima settimana. L'operazione è nata sotto l'impulso del Ministero della Difesa ed è gestita da Difesa Servizi spa per valorizzare gli asset immobiliari delle forze armate. Per Venezia, l'iniziativa è volta alla valorizzazione della caserma Miraglia, sull'isola delle Vignole. È un progetto promosso anche per ridurre le spese di gestione della pubblica amministrazione, con un supporto dell'Agenzia del Demanio in tema di federal building, che consentirà l'ottimizzazione degli spazi e restituirà alla città di Venezia una struttura eccezionale che si estende su un'area pari a quella di 28 campi da calcio, a 10 minuti dal canale della Giudecca e 15 da Murano.

All'area è stata assegnata una destinazione d'uso turistico-ricettiva. L'infrastruttura, situata in una posizione privilegiata della laguna. È costituita da 48 edifici pari a 96.952mc di volume fuori terra, su una superficie di 196.933 mq di cui 181.900 mq aree scoperte.

«Per questa operazione - spiega Fausto Recchia, Ad di Difesa Servizi spa - abbiamo deciso di avviare una procedura ad evidenza pubblica per l'affidamento dell'infrastruttura fino a 50 anni, concedendo quindi a privati, a titolo oneroso, un bene pubblico affinché venga riqualificato e riconvertito mediante interventi di restauro e ristrutturazione». La procedura di gara è articolata in due fasi: la prima, che si concluderà il 18 dicembre, è finalizzata all'individuazione di una short list di operatori economici in possesso dei requisiti richiesti da invitare a presentare offerta nell'ambito della successiva fase, quella competitiva.

La gara si rivolge a chiunque rientri nelle categorie di sviluppatori, investitori immobiliari, gestori di strutture turistico-alberghiere con elevati standard qualitativi e ai gestori di marine e/o porti turistici. «Questi soggetti - spiega Recchia - dovranno possedere, in forma singola, mediante raggruppamento di imprese o altra forma associativa, un'adeguata capacità tecnico-gestionale e finanziaria». Gli investitori dovranno aver realizzato strutture turistico-ricettive con elevati standard qualitativi, il cui investimento per la realizzazione della singola struttura non sia inferiore a 50 milioni, ma anche aver gestito o essere proprietario di marine e/o porti turistici, in Italia o all'estero, il cui volume di affari complessivo annuo non sia inferiore a 50 milioni di euro.

Conclusa la prima fase, gli operatori economici che avranno rispettato i requisiti richiesti riceveranno una lettera di invito recante termini e modalità di presentazione dell'offerta che dovrà contenere documentazione di gara, offerta tecnica e offerta economica. «Nella seconda fase – spiega Recchia - saranno valutati gli elaborati progettuali contenenti la puntuale e dettagliata esplicitazione degli interventi che l'offerente intende realizzare nel rispetto della normativa urbanistico edilizia, il business plan dell'investimento e l'offerta di canone per il periodo di concessione». La concessione di valorizzazione sarà aggiudicata in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

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