Urbanistica

Superbonus, proroga allo studio per il 110% sulle villette

Il Governo in un question time alla Camera apre al differimento oltre il 30 giugno dei lavori sulle unifamiliari. Pressing in Parlamento per ampliare la cedibilità

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Il Governo apre a una proroga del superbonus per le villette. L'annuncio è arrivato dal sottosegretario all'Economia, Federico Freni, in risposta a un question time in commissione Finanze alla Camera del leghista Alberto Gusmeroli. La richiesta ha messo in evidenza le difficoltà che imprese, contribuenti e intermediari stanno incontrando per rispettare la scadenza del 30 giugno e il limite del 30% dei lavori ultimati entro la stessa data. A pesare sono, infatti, i ripetuti interventi normativi sulla cessione dei crediti che hanno determinato incertezze nella programmazione dei lavori a medio e breve termine per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza delle unità unifamiliari. C'è anche da ricordare, come sottolinea Gusmeroli nella domanda al Mef, il ritardo nella pubblicazione del decreto prezzari che ha allungato i tempi anche sulle asseverazioni dei professionisti. Così, anche alla luce dell'ordine del giorno nell'approvazione al decreto Sostegni ter alla Camera, la Lega ha chiesto di allineare i termini del 110% per le villette a quelli previsti per i lavori nei condomini.

Le richieste avanzate in commissione Finanze non sono cadute nel vuoto e il sottosegretario Freni ha sottolineato come il Governo stia valutando la proroga della scadenza del 30 giugno per le unifamiliari sottolineando però la compatibilità con «le previsioni inserite nel documento di finanza pubblica per il 2022 in corso di predisposizione» rinviato alla prossima settimana.Un'apertura frutto anche del rinnovato pressing di tutte le forze di maggioranza che a più riprese sono tornate a chiedere un rilancio del 110% per le villette. Basti ricordare, come evidenziato sul Sole 24 Ore di domenica 27 marzo, che nelle commissioni Ambiente e Attività produttive di Montecitorio la Lega, il Pd, M5S e Forza Italia hanno sottoscritto un emendamento al decreto Bollette che va anche oltre la richiesta della proroga, spingendo il Governo a cancellare sia il vincolo del 30% dei lavori effettuati (primo Sal) sia la scadenza di fine giugno. Alle principali forze di maggioranza si è unita una parte del gruppo misto che ha presentato propri correttivi che vanno tutti nella stessa direzione. Inoltre ci sono anche emendamenti di Italia Viva, Lega e Leu che, seppure in forme diverse, chiedono lo slittamento del termine del 30 giugno o a fine 2022 o almeno al 31 ottobre. Resta però lo scoglio principale, come sanno i parlamentari di tutte le forze politiche, rappresentato dalle risorse necessario per modifiche di questo tipo: cambiare il calendario e cancellare la percentuale dello stato di avanzamento lavoro ha un costo stimato dai tecnici dell'amministrazione finanziaria in 450 milioni di euro.

Ad ogni modo, se il Governo dovesse decidere per la concessione di più tempo come annunciato dal sottosegretario Freni, sarebbe utile che i nuovi termini per il superbonus sulle villette arrivassero rapidamente. Questo perché la pianificazione degli interventi, le procedure di accesso al 110% e le misure restrittive sulla cessione dei bonus edilizi richiedono tempo e ormai siamo quasi ad aprile.Proprio sulla cessione dei crediti si è riaperto ufficialmente il confronto tra le forze di maggioranza e il Governo. I Cinque Stelle tornano a chiedere subito un ampliamento delle operazioni per il trasferimento del superbonus, delle agevolazioni edilizie e di quelle "energetiche" introdotte con il decreto taglia-prezzi. A sottolinearlo ieri è stato proprio il relatore al nuovo decreto di aiuti, Emiliano Fenu (M5S), che in commissione Finanze al Senato ha annunciato la presentazione di un pacchetto di emendamenti. Modifiche finalizzate, tra l'altro, a consentire alle banche di cedere i crediti d'imposta ai propri clienti almeno in funzione di compensazione fiscale. Si tratta di correttivi - precisa Fenu - già presentati al decreto Bollette, ora all'esame della Camera. Sempre a Montecitorio, Sestino Giacomoni di Forza Italia ha chiesto al Mef di fornire chiarimenti sui soggetti qualificati cessionari dei bonus fiscali. «Fare chiarezza su questo aspetto – afferma Giacomoni –, offrendo a cittadini e imprese informazioni certe e chiare, renderebbero i bonus edilizi e il superbonus stabili e a prova di frode, fornendo all'edilizia uno strumento strategico per la ripresa, per la crescita».

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