Appalti

Ponte Morandi, nuova fumata nera sul commissario

Cinquantuno giorni e ancora nessun commissario straordinario per la ricostruzione del ponte di Genova. Ancora una volta le attese di ieri sono state deluse. E la speranza che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte possa firmare oggi il decreto di nomina, a sei giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto emergenze, dipende dall’esito del confronto tra M5S e Lega, bloccato dai veti incrociati.

Nel totonomi ieri era rientrato Claudio Gemme, presidente e Ad di Fincantieri Sistemi integrati, grazie all’endorsement del vicepremier Luigi Di Maio: «Non ho altri nomi oltre al suo, è solo una questione di formalizzazione». Questione che però si è complicata, come lasciava trapelare l’altro vicepremier Matteo Salvini: «Stanno facendo tutte le verifiche di compatibilità e incompatibilità, cavilli e controcavilli». Il dossier è infatti finito nelle mani dell’Avvocatura dello Stato per capire se il ruolo di Gemme in Fincantieri, la società che il governo gialloverde vuole protagonista nella ricostruzione, possa configurare conflitto d’interessi ed esporre la nomina al rischio di impugnazioni. L’esito, salvo sorprese, sembra negativo. «È ormai fuori gioco», commentavano in serata fonti parlamentari.

Si è così riaperto il tiro alla fune tra i Cinque Stelle, che premono per il fisico Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, e la Lega, favorevole all’ipotesi di affidare l’incarico al sindaco Marco Bucci, il manager scelto dal centrodestra per guidare la città. Tanto che non si esclude neppure l’arrivo di un terzo nome, finora coperto.

Genova prova nel frattempo a rialzare la testa: da stamane è riaperta la linea ferroviaria colpita dal crollo del 14 agosto. «Una boccata d’ossigeno per il porto», commenta il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Che sta lavorando alacremente sul decreto emergenze: il provvedimento sarà incardinato oggi nelle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera, entro giovedì vanno presentati gli emendamenti. «Abbiamo già trovato alcuni milioni», ha detto il ministro Danilo Toninelli, invitando il governatore ligure Giovanni Toti «a smetterla con le critiche». «Stiamo cercando coperture aggiuntive importanti», conferma Rixi. Per il porto (e perché i 30 milioni previsti non gravino sugli altri porti), per introdurre la Cig in deroga per le aziende in difficoltà, per irrobustire gli stanziamenti per le annualità successive al 2018. Vale per il trasporto pubblico locale come per gli autotrasportatori. Senza dimenticare gli sfollati. «Per la Lega - afferma il relatore Flavio Di Muro - è prioritario assicurare loro la possibilità di tornare a vivere serenamente».

Proprio gli sfollati, che lunedì protesteranno in piazza, si sono visti congelare la seconda tranche di contributi a fondo perduto promessa da Autostrade. La società si è difesa spiegando di volerli concedere sotto forma di acconto Pris Regione Liguria anziché ancora come erogazioni liberali e si è riservata di approfondire il percorso. «Anche alla luce dell’entrata in vigore del Dl e in attesa della nomina del commissario con il quale raccordarsi sul tema», recita la nota di Aspi. Che, va ricordato. lo stesso decreto esclude dalla partita della ricostruzione, se non come mero soggetto finanziatore.

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