Personale

Agenti municipali, niente scorrimento della graduatoria senza prove psicoattitudinali

Si può bandire un nuovo concorso anche in presenza di una precedente graduatoria d'idonei valida ed efficace

di Pietro Alessio Palumbo

L'importanza delle prove psicoattitudinali nei concorsi per il personale della polizia locale, in ragione delle delicate funzioni svolte, in alcuni casi anche con l'ausilio di armi, può giustificare la scelta dell'ente di bandire un nuovo concorso anche in presenza di una precedente graduatoria d'idonei valida ed efficace.

Nella vicenda trattata dal Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4873/2023, un'Unione di Comuni aveva indetto un concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di due agenti di polizia municipale. Al termine delle procedure oltre ai vincitori risultavano in graduatoria ulteriori idonei. Successivamente l'Unione decideva di bandire un nuovo analogo concorso. A questo punto uno degli idonei del primo concorso adiva il giudice lamentando il mancato scorrimento della graduatoria.

Nel rigettare il ricorso, il giudice amministrativo ha evidenziato che il primo concorso, sebbene valido, non aveva tuttavia previsto una prova psicoattitudinale.

Il massimo giudice amministrativo ha chiarito che nonostante il favore riconosciuto dall'ordinamento per lo scorrimento delle graduatorie ancora valide, l'indizione di una nuova procedura concorsuale risulta sempre possibile quando ricorrano giustificate ragioni. In altre parole lo scorrimento delle graduatorie ancora valide ed efficaci costituisce la regola generale; l'indizione del nuovo concorso costituisce l'eccezione ma richiede un'apposita e approfondita motivazione. Non sussiste in capo agli idonei un diritto soggettivo pieno all'assunzione, che sorgerebbe per il solo fatto della vacanza e disponibilità di posti in organico. In tali circostanze l'amministrazione deve comunque assumere una decisione organizzativa, correlata alle scelte programmatiche compiute dagli organi di indirizzo e a tutti gli altri elementi di fatto e di diritto rilevanti nella situazione concreta, con la quale stabilire se procedere o meno al reclutamento del personale. In ogni caso una volta stabilito di procedere alla copertura del posto, l'amministrazione deve motivare in ordine alle modalità prescelte per il reclutamento, dando conto dell'esistenza di eventuali graduatorie di idonei ancora valide ed efficaci al momento dell'indizione del nuovo concorso.

L'utilizzazione delle graduatorie degli idonei, recede in presenza di speciali discipline di settore ovvero di particolari circostanze di fatto o di ragioni di interesse pubblico prevalenti, che devono essere puntualmente enucleate nel provvedimento di indizione del nuovo concorso. Nella vicenda neppure la tesi secondo cui la mancanza della prova psicoattudinale sarebbe stata sostituita dall'ordinario accertamento dell'idoneità all'impiego, ha convinto il giudice amministrativo: non può esserci coincidenza tra il mero accertamento dell'insussistenza di condizioni patologiche (fisiche o anche psichiche) e la valutazione complessiva delle varie sfaccettature della personalità del candidato che caratterizza una prova psicoattitudinale per l'agente di polizia municipale.

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