Personale

Portale nazionale del reclutamento, per gli enti locali occorre attendere il decreto ministeriale

Le amministrazioni pubbliche centrali e le autorità amministrative indipendenti devono dal 1° novembre obbligatoriamente pubblicare i propri bandi di concorso

di Gianluca Bertagna e Salvatore Cicala

Assicurare modalità di reclutamento rapide, trasparenti e innovative che garantiscano l'acquisizione di personale con competenze qualificate e con orientamento al valore pubblico rientra tra la «mission» del Governo per dare concreta attuazione agli obiettivi definiti nel Pnrr.

Per realizzare ciò, con il decreto legge n. 36 del 2022 (convertito con modificazioni dalla legge 79/2022), è stato disciplinato all'interno del decreto legislativo n. 165 del 2001, con il nuovo articolo 35-ter, il ricorso al «Portale unico del reclutamento» per le assunzioni a tempo determinato e a tempo indeterminato della Pa.

Per accedere al portale www.InPA.gov.it, sono presenti differenti step a seconda che sia tratti di amministrazioni pubbliche centrali o locali, e a seconda che si faccia riferimento a un'assunzione tramite concorso o mobilità volontaria.

Per il fare il punto della situazione e fornire i primi chiarimenti operativi sulle funzionalità del portale e le modalità di accesso e di utilizzo da parte delle amministrazioni, Palazzo Vidoni ha diffuso in questi giorni la circolare n. 1/2022.

Le amministrazioni pubbliche centrali e le autorità amministrative indipendenti devono, dallo scorso 1° luglio facoltativamente e dal prossimo 1° novembre obbligatoriamente, pubblicare i propri bandi di concorso sul portale e, tramite la stessa piattaforma, acquisire le domande di partecipazione alle procedure selettive.

L'utilizzo del portale è esteso a Regioni ed enti locali per le rispettive selezioni di personale, fermo restando che le modalità di utilizzo della piattaforma per tali enti saranno definite, entro il prossimo 31 ottobre, con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, adottato previa intesa in Conferenza unificata. La circolare tuttavia lascia la possibilità agli enti locali interessati di avvalersi delle funzionalità del portale anche precedentemente all'adozione del decreto.

A decorrere dall'anno 2023 la pubblicazione delle procedure di reclutamento nei siti istituzionali e sul portale esonera amministrazioni pubbliche, compresi gli enti locali, dall'obbligo di pubblicazione delle selezioni pubbliche nella gazzetta ufficiale (articolo 35-ter, comma 2-bis, del Dlgs n. 165 del 2001).

A decorrere dallo scorso 1° luglio, in ogni caso di avvio di procedure di mobilità volontaria, le amministrazioni provvedono a pubblicare il relativo avviso in una apposita sezione del portale.

Il personale interessato a partecipare alle predette procedure dovrà inviare la propria candidatura, per qualsiasi posizione disponibile, previa registrazione nel portale corredata dal proprio curriculum vitae esclusivamente in formato digitale.

L'obbligo di pubblicazione degli avvisi di mobilità sulla piattaforma si applica, a decorrere dallo scorso 1° luglio, a tutte le pubbliche amministrazioni. Per le Regioni e gli enti locali occorrerà attendere il summenzionato decreto ministeriale che definirà le modalità di utilizzo del portale, anche ai fini delle procedure di mobilità. Resta salva la possibilità, come per le procedure concorsuali, di poter comunque fare ricorso alla piattaforma ante decreto.

La Funzione Pubblica fornisce poi le specifiche tecniche per l'accreditamento al portale, le modalità di pubblicazione dei bandi per il reclutamento e degli avvisi di mobilità nonché le modalità di pagamento del contributo di partecipazione da parte dei candidati (attraverso il sistema pagoPA).

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