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RgS, tra le maggiori spese della certificazione Covid anche gli sconti che tagliano il gettito

Rientrano anche le agevolazioni contabilizzate solo come minor gettito, senza impegno di spesa

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Fondo pluriennale vincolato e Tari, arrivano due nuovi chiarimenti sulla certificazione Covdi-2019, attraverso le Faq 46 e 47 pubblicate dalla Ragioneria generale dello Stato sul sito del pareggio di bilancio.

La puntualizzazione in tema di FPV (faq 47) ricorda che nella certificazione del 2021 non devono essere inserite le maggiori spese Covid imputate all'esercizio 2021 finanziate dal fondo pluriennale vincolato di entrata. Tali spese infatti risultavano già impegnate nell'anno 2020, ancorché imputate sull'esercizio 2021, e sono già state incluse nella certificazione presentata lo scorso anno, come quota del Fpv di spesa, costituito in sede di riaccertamento ordinario dei residui.

Il chiarimento in tema di Tari riguarda il contributo concesso per le utenze non domestiche nel 2021, il cui impiego deve essere rappresentato nel Modello Covid-19/2021 come maggiore spesa per trasferimenti correnti alle imprese, utilizzando il codice U.1.04.03.00.000 «Trasferimenti correnti a Imprese». La corretta modalità di rappresentazione di tale voce – che in parte era stata anticipata su NT+ Enti locali & edilizia in commento alla risposta fornita a un Comune - richiedeva ai comuni di iscrivere il contributo in spesa e di contabilizzare contestualmente l'entrata Tari al lordo della riduzione derivante dalle agevolazioni concesse. Una volta impegnata la spesa e accertata l'entrata, si effettua il pagamento e la riscossione (quietanzando in entrata il mandato di pagamento) in modo da chiudere l'operazione.

Considerato che una delle principali novità del modello di certificazione Covid/2021 è data dall'esclusione delle voce Tari in entrata, e che, quindi, non è possibile rilevare la minore entrata, per i comuni che non avessero utilizzato una corretta modalità di contabilizzazione dei fondi, limitandosi ad accertare un minor gettito Tari per le agevolazioni concesse, la Ragioneria individua una specifica deroga. Il comune può infatti certificare l'utilizzo del ristoro di spesa iscrivendo fra le maggiori spese, in corrispondenza della voce «Trasferimenti correnti a Imprese» l'importo relativo alla minore entrata, anche se non ha effettuato la corretta registrazione dell'impegno di spesa.

Il quesito affronta anche due ulteriori circostanze in cui possono venire a trovarsi i comuni. Una prima ipotesi concerne la concessione del contributo e l'avvenuto impegno di spesa, ma utilizzando un codice di bilancio differente e non incluso tra le voci riportate nel modello Covid-19/2021. Tale spesa dovrà comunque essere riportare in corrispondenza della voce U.1.04.03.00.000 «Trasferimenti correnti a Imprese».

Allo stesso modo deve rappresentare la spesa nella medesima voce (U.1.04.03.00.000 «Trasferimenti correnti a Imprese») l'amministrazione che ha impegnato l'agevolazione Tari utilizzando un altro codice di bilancio incluso tra le voci riportate del modello Covid-19/2021; in tal caso però occorrerà anche ridurre l'importo dalla riga effettivamente utilizzata.

Sempre in tema di agevolazioni Tari, devono essere contabilizzati al codice U.1.04.02.00.000 «Trasferimenti correnti a Famiglie» gli eventuali utilizzi per agevolazioni a utenze domestiche effettuati a valere sui contributi solidarietà alimentare e aiuti alle famiglie in stato di bisogno per fitto e utenze domestiche (articolo 53 del Dl 73/2021). Si applicano anche a questi contributi i chiarimenti che la faq ha rivolto alle utenze non domestiche.

Infine, se il comune ha integrato l'ammontare delle agevolazioni concesse alle utenze non domestiche con risorse proprie e/o risorse residue da Tari 2020, occorre tener conto che tali integrazioni non dovranno essere indicate nella certificazione 2021. Più in generale, infatti, non devono mai essere inserite nella certificazione 2021 le eventuali spese finanziate con l'utilizzo dell'avanzo da «Fondone 2020» per la quota Tari, essendo anche questo importo già interamente inserito, quale minore entrata, sulla certificazione dello scorso anno.