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Caro energia, dieci azioni per il risparmio e l'uso intelligente nella Pa

Dalla formazione dei dipendenti agli interventi sul patrimonio e sull'impiantistica, fino all'incentivazione di comportamenti consapevoli attraverso obblighi e premialità

di Daniela Casciola

Un pacchetto di dieci azioni dedicato al settore pubblico per contribuire al piano di risparmio energetico e di uso razionale e intelligente del gas e dell'energia. É quello che il Dipartimento della Funzione pubblica ha condiviso in un documento con il ministero della Transizione ecologica.

Con i suoi 3,2 milioni di dipendenti, 32mila enti e circa 1,2 milioni di edifici diffusi in modo capillare sul territorio nazionale, la Pubblica amministrazione rappresenta un settore strategico per contribuire al risparmio energetico e alle misure di riduzione del consumo di gas previste dall'Unione europea con il Regolamento 2022/1369 del 5 agosto 2022.

Il Dipartimento della Funzione pubblica può promuovere azioni di miglioramento, efficientamento e razionalizzazione nel settore pubblico: dalla formazione dei dipendenti alla valorizzazione di interventi sul patrimonio e sull'impiantistica, fino all'incentivazione di comportamenti consapevoli attraverso obblighi e premialità.

È, inoltre, in corso, da parte del Dipartimento della Funzione pubblica, l'invio, in collaborazione con Formez PA, di una circolare a tutte le amministrazioni pubbliche con la raccomandazione ad attenersi alle indicazioni contenute nella pubblicazione "Risparmio ed Efficienza energetica in Ufficio - Guida operativa per i Dipendenti", predisposta da Enea.

Le misure di contenimento nel settore riscaldamento sono state in parte anticipate, per quanto riguarda gli edifici pubblici, dall'articolo 19-quater del Dl 17/2022. La norma prevede che, dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023 la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici pubblici, a esclusione degli edifici di cui all'articolo 3, comma 4, del Dpr 74/2013 (ospedali, case di cura, case di riposo ma anche piscine, saune e sedi delle rappresentanze diplomatiche) , non deve essere superiore, in inverno, a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza, nè inferiore, in estate, a 27 gradi centigradi, meno 2 gradi centigradi di tolleranza.