Urbanistica

Superbonus con qualifica Soa, Anac: legare i requisiti alla natura dei lavori

In una segnalazione al Mef e alle Entrate l'Autorità chiede di fornire indicazioni più stringenti per evitare frodi e uniformare i comportamenti del mercato

di Mauro Salerno

I requisiti chiesti alle imprese per i lavori incentivati dai bonus edilizi superiori a 516mila euro devono essere legati alla natura delle opere da eseguire, così come accade nel campo dei lavori pubblici. È la principale richiesta che l'Autorità Anticorruzione ha avanzato al ministero dell'Economia e all'Agenzia delle Entrate in una segnalazione con cui chiede un intervento per chiarire al meglio l'applicazione dell'obbligo di qualificazione Soa nei cantieri agevolati dai bonus fioscali, a partire dal 110 per cento.

La richiesta dell'Anac è nata da una serie di segnalazioni che evidenziano diverse criticità nell'applicazione dell'articolo 10 bis del decreto legge 21/2022 che dal primo gennaio 2023 impone l'obbligo di attestazione Soa per le imprese chiamate a eseguire lavori di riqualificazione incentivati con bonus fiscali (superbonus 110%, sismabonus, fotovoltaico, ecc.)

L'Autorità ha segnalato all'Agenzia delle Entrate e al Ministero dell'Economia la necessità di fornire indicazioni più stringenti per evitare il rischio di frodi e favorire l'adozione di comportamenti uniformi da parte del mercato. «La necessità di chiarimenti risulta essenziale per consentire l'applicazione al settore privato di disposizioni destinate agli esecutori di lavori pubblici e per perseguire il giusto equilibrio tra l'esigenza di consentire ai committenti l'accesso ai benefici fiscali e la necessità di preservare il buon funzionamento del sistema di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici», scrive l'Autorità.

A questo scopo, Anac chiede di chiarire che l'attestazione di qualificazione debba essere conseguita per categorie e classifiche congruenti rispetto alle lavorazioni da eseguire e ai relativi importi, così come individuate dal Dpr 207/2010. Questa soluzione «è infatti ritenuta maggiormente idonea a perseguire l'obiettivo del legislatore di promuovere la qualificazione delle imprese che effettuano lavori di importo rilevante e per i quali è possibile fruire di agevolazioni fiscali, per contrastare il fenomeno delle frodi e raggiungere gli obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio».

Inoltre, nel caso di affidamento a general contractor, Anac ha suggerito l'indicazione, già nel contratto, delle imprese che saranno effettivamente incaricate dell'esecuzione dei lavori rispetto alle quali dovrà essere accertato il possesso dell'attestazione di qualificazione e ha evidenziato l'opportunità di prevedere che, per l'individuazione della classifica di attestazione, si faccia riferimento al solo importo relativo ai lavori da eseguire, espungendo dal calcolo gli oneri amministrativi e/o altre spese non direttamente riconducibili all'esecuzione dell'intervento.

Per agevolare l'individuazione delle categorie in relazione alle quali occorre conseguire la qualificazione, l'Anac ha anche proposto un elenco esemplificativo delle lavorazioni che potrebbero essere oggetto degli interventi incentivati.

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