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Acea spinge su innovazione e tecnologia

Piano da 615 milioni al 2024. L'ad Gola: «È una parte integrante del business»

di Celestina Dominelli

Lo sforzo, messo nero su bianco da Acea nell’ultimo piano industriale, è pari a 615 milioni di euro che serviranno a spingere, da qui al 2024, gli investimenti in innovazione e tecnologia. Due tessere che rappresentano fattori abilitanti sia per la crescita del gruppo presieduto da Michaela Castelli e guidato da Giuseppe Gola sia per la ripresa del Paese dopo la crisi pandemica. Ecco perché ieri la multiutility ha deciso di riunire, sullo stesso palco, nell’ambito della seconda edizione dell’Acea Innovation Day aperta dall’intervento della sindaca di Roma, Virginia Raggi, i rappresentanti delle istituzioni e di altre aziende per delineare ulteriori fronti di collaborazione nel segno della digitalizzazione e della sostenibilità. Partendo dalle esperienze già messe in campo dal gruppo romano con altri big player, da Leonardo, che ha messo a disposizione la sua expertise per rafforzare la sicurezza delle reti, a Cisco Italia, che ha garantito il suo supporto per la digitalizzazione dei processi produttivi, fino a Ibm Italia con l’alleanza su tecnologie all’avanguardia e intelligenza artificiale.

«Durante la pandemia siamo riusciti a mantenere un livello di servizi adeguato ad aspettative crescenti tenendo in sicurezza il nostro personale e i nostri clienti», ha spiegato la presidente Castelli. Uno sforzo reso possibile proprio dall’impegno messo in pista dal gruppo sul fronte dell’innovazione che, ha proseguito, «in aziende come la nostra è spesso invisibile e riguarda la smartizzazione delle reti, elettrica e idrica, nel tentativo di cogliere l’opportunità che ci sta offrendo l’Europa». Perché gli investimenti pianificati dall’azienda, ha ricordato la Castelli, «si aggiungono a risorse che arrivano in via straordinaria dal Piano nazionale di ripresa e resilienza» che è «un’occasione di ripartenza» anche se noi, ha aggiunto, «lavoriamo per una ripresa robusta, duratura, che vada oltre l’orizzonte temporale del 2026».

Il Recovery Plan, però, è indubbiamente un’opportunità irrinunciabile per le utilities e può garantire ulteriore benzina ai loro piani, come ha ribadito anche l’ad di Acea Giuseppe Gola non prima di aver evidenziato «che l’innovazione è un tassello fondamentale per il gruppo perché non riguarda solo le nuove tecnologie, ma è anche innovazione di processo, integrazione di business diversi. Per noi è parte integrante del business». Non a caso, gli oltre 50 progetti che guardano a questo fronte e su cui la multiutility romana sta lavorando, sono trasversali ai diversi settori, dalla generazione elettrica all’idrico, in cui il gruppo opera. Una svolta ad ampio raggio, dunque, che potrà registrare un’ulteriore accelerazione con il Recovery. «Il nostro contributo nell’ambito del Pnrr - ha spiegato ancora Gola - sarà fondamentale per tutto ciò che riguarda i business sostenibili. La sostenibilità è trasversale a tutti i nostri business: la gestione del servizio idrico, la distribuzione elettrica, il trattamento rifiuti e la generazione elettrica. Siamo pronti a svolgere un ruolo attivo in tutti questi ambiti».

Per esplicitare questo contributo, però, è necessario intervenire ancora sulla semplificazione degli iter autorizzativi dopo le misure adottate con l’ultimo decreto governativo. «Occorre accelerare questo percorso - è l’appello lanciato dalla presidente Castelli - in modo da poter cogliere appieno l’opportunità offerta dal Pnrr».

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