Urbanistica

Ospedale di Trento, l'Anac indica l'exit strategy alla Provincia: opzione a Pizzarotti

Sulla tormentata gara da 280 milioni lanciata 11 anni fa la palla torna all'ente autonomo

di Massimo Frontera

La tormentata e a tratti surreale vicenda dell'ospedale di Trento - che dalla gara del 2011 ha collezionato solo una ricca battaglia legale tra operatori economici e Pa - si arricchisce di un nuovo capitolo. A comunicare la novità è la stessa stazione appaltante che in una nota diffusa il 23 maggio scorso riferisce di aver ricevuto un parere dall'Anac sulla procedura. La richiesta consiste in un parere di precontenzioso, che però è privo di efficacia, come spiega la stessa Anac, in quanto la Provincia lo ha chiesto dopo aver concluso la procedura.

Tuttavia, codice alla mano, il parere qualcosa dice alla committenza. «Se la Stazione appaltante - si legge nel parere rilasciato dall'Anticorruzione - pervenisse all'adozione di un provvedimento finale di non approvazione del progetto presentato dalla Guerrato - anche in considerazione della relazione negativa già predisposta dal Rup - rientra nelle sue facoltà chiedere progressivamente ai concorrenti successivi in graduatoria l'accettazione delle modifiche al progetto presentato dal promotore, alle stesse condizioni proposte allo stesso e da questi non accettate». «La decisione in merito all'interpello dei concorrenti successivi in graduatoria - aggiunge l'Anac - dovrà essere assunta dalla Provincia di Trento nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza dell'azione amministrativa e, altresì, di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità».

I concorrenti successivi in graduatoria si riducono a uno solo: l'impresa Pizzarotti, unico competitor della prima ora che ha confermato l'interesse nella gara. La strada obbligata per la prosecuzione della gara è dunque quella di sondare Pizzarotti circa la disponibilità a realizzare il progetto di Guerrato. A questo punto vale la pena di ripercorrere le tappe salienti della gara lanciata nel 2011 come project financing. Dopo l'individuazione del promotore comincia una battaglia legale che non si è più fermata. Nel 2014 la delibera viene annullata dal Tar, annullamento confermato dal Consiglio di Stato. Intanto la provincia di ripensa e decide di annullare la gara in autotutela ritenendo non più adatto lo strumento del project financing. Gli operatori si oppongono ma il Tar, con tre sentenze emesse tra il 2016 e il 2017 respinge i ricorsi. Tuttavia, a sorpresa, il Consiglio di Stato accoglie l'appello, ribalta le sentenze del primo giudice e afferma che la gara deve proseguire dallo stesso punto in cui si era interrotta, cioè dalla presentazione delle offerte, come spiegherà lo stesso Consiglio di Stato in una pronuncia "declaratoria" del 2018. Guerrato e Pizzarotti intensificano le battaglie legali dopo che l'offerta di Guerrato risulta vincitrice. Pizzarotti attacca l'avversario sulla solidità finanziaria e alla fine la spunta. Il comunicato della Provincia del 23 maggio, ricorda che «il Rup ha avviato il procedimento di decadenza della Guerrato spa da promotore».

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