Appalti

Anac richiama l'Anas sugli accordi quadro: i progetti devono essere disponibili fin dalla gara

Nel mirino il caso della Tangenziale di Termoli in Abruzzo: sbagliato ritenere di poter fornire gli elaborati con i contratti applicativi. Richiamata anche l'impresa

di Mauro Salerno

Utilizzo sbagliato dell'accordo quadro da parte di Anas Abruzzo, distorta applicazione del codice appalti e carenze nella progettazione e nella documentazione tecnica. Sono alcuni dei rilievi sollevati dall'Autorità Anticorruzione ad Anas Abruzzo per i lavori di manutenzione straordinaria e risanamento del viadotto Petrara della tangenziale di Termoli Ss 709, lavori previsti all'interno dell'accordo quadro da 80 milioni e che riguarda anche i viadotti Pescara e Rio Vivo dell'Adriatica.

Secondo l'Anac l'accordo quadro è stato gestito in maniera non corretta.«La documentazione di gara per l'affidamento del contratto è risultata carente di tutti gli elementi progettuali atti ad identificare compiutamente la prestazione da svolgersi con i successivi contratti applicativi, con conseguente vulnus del principio di concorrenza», viene scritto nella delibera n. 629, approvata in Consiglio il 20 dicembre 2022. La delibera rileva «una distorta applicazione del Codice degli Appalti, posto che alcuni interventi di manutenzione previsti nel contratto applicativo prevedono il rinnovo o la sostituzione di parti strutturali delle opere o di impianti, e dunque necessitavano di un preliminare progetto esecutivo».

Un punto ritenuto decisivo dall'Autorità che ha deciso di inviare la delibera anche all'amministratore delegato dell'Anas «con raccomandazione di sensibilizzare i propri compartimenti alla corretta applicazione dell'istituto dell'accordo quadro».

L'indagine dell'Anac è partita a seguito di un esposto della ditta Cogema, capogruppo mandataria dell'Accordo temporaneo di imprese appaltatrici. Secondo Cogema risultavano evidenti «carenze del progetto esecutivo posto a base di gara». Soprattutto il degrado dei ponti del viadotto era tale da prevedere interventi urgenti di restauro e rafforzamento completo, non previsti nell'appalto che parlava solo di «ripristino dei calcestruzzi degradati».

L'Anac contesta ad Anas Abruzzo un comportamento «poco diligente»e gli chiede di dare in tempi rapidi una corretta applicazione dell'accordo quadro. Per l'Autorità, alla base della vicenda vi è un'erronea idea dell'accordo quadro, secondo cui i progetti vengono forniti successivamente nei contratti applicativi. In realtà, invece, ogni accordo quadro necessita l'idea chiara all'ordine del bando di gara di cosa va fatto e cosa è richiesto alla società vincitrice dell'appalto. «Solo così si rispetta la legge e il principio di libera concorrenza fra le imprese». Infine Anac ha richiamato anche l'appaltatore. «Ove sussistono carenze nella documentazione tecnica di progetto - scrive Anac – l'appaltatore ha il dovere di contribuire attivamente al buon esito dei lavori rispettando gli obblighi contrattuali con particolare riferimento alle prestazioni dello stesso offerte in sede di gara, e che gli sono valse l'assegnazione dell'appalto».

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