Personale

Anagrafe digitale dei dipendenti, in Gazzetta il decreto attuativo

Prevista una prima fase di sperimentazione della durata di almeno sei mesi

di Daniela Casciola

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2023 n. 65 il decreto interministeriale che disciplina il funzionamento dell'Anagrafe dei dipendenti pubblici, nell'ambito degli obiettivi della Missione "Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA" (M1C1) del Pnrr.

L'atto disciplina le modalità di comunicazione dei dati e quelle di funzionamento della nuova Anagrafe digitale, che sarà gestita dal Dipartimento della funzione pubblica. Sarà costruita, in prima applicazione, a partire dai dati già disponibili con il sistema NoiPA del Mef, che garantisce il calcolo dei cedolini di circa 1,9 milioni di dipendenti pubblici e in cui viene prevista un'area dedicata a cui accede il Dfp. Per il personale restante, sarà l'Inps a fornire al Mef le informazioni che le amministrazioni trasmettono periodicamente per gli obblighi contributivi, mentre altri soggetti informatori saranno individuati con specifiche convenzioni.

Il decreto, in attuazione dell'articolo 34-ter del Dlgs 165/2001, introdotto con il decreto legge 17/2022, prevede una prima fase di sperimentazione, di almeno sei mesi, e disciplina le tipologie di informazioni che formeranno l'Anagrafe dei dipendenti pubblici: dati anagrafici, stato giuridico e trattamento economico, relativi sia al personale dipendente a tempo indeterminato che a quello a tempo determinato. I dati anagrafici riguardano, in particolare: il codice fiscale; l'indirizzo e-mail "aziendale"; il numero di telefono della postazione in ufficio; la cittadinanza; lo stato civile; la residenza; il titolo di studio; l'eventuale iscrizione ad albo professionale.

Sul piano del rapporto di lavoro, l'Anagrafe conterrà: la data di nomina nell'incarico in essere; l'amministrazione di appartenenza; la qualifica; l'unità organizzativa; la sede di lavoro; la modalità di assunzione (concorso, mobilità obbligatoria o volontaria); il tipo di impiego (tempo pieno o part-time e se, nel caso, determinato); gli eventuali incarichi conferiti; l'anzianità di servizio; l'eventuale data di cessazione del rapporto e l'eventuale percentuale di invalidità o assistenza a familiari.

I dati presenti in Anagrafe saranno trattati secondo la normativa vigente in materia di protezione dei dati personali e saranno utilizzati da Mef e Dfp in forma aggregata per l'analisi e la reportistica. L'utilizzo dei dati sarà comunque limitato allo svolgimento dei compiti istituzionali del Dfp, quali reclutamento e concorsi, gestione della mobilità e gestione degli incarichi.

«L'Anagrafe darà ulteriore impulso al processo di digitalizzazione della Pa - ha sottolineato il ministro Paolo Zangrillo - Si tratta di uno strumento utile per il coordinamento e la verifica delle attività di organizzazione delle amministrazioni, essenziale per una più efficace analisi dei fabbisogni di personale e di programmazione delle assunzioni. Favorirà inoltre i processi di sviluppo delle competenze. A regime, il fascicolo elettronico del dipendente sarà integrato con le informazioni acquisite sul portale inPA e conterrà le informazioni sul percorso professionale di ogni lavoratore pubblico, dalla formazione alla mobilità».

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