Progettazione

Progettazione, il Pnrr spinge il Bim: la modellazione digitale vale quasi la metà del mercato pubblico

Oice: con 1.003 bandi in Bim nel 2022 (+88% sul 2021). Lupoi: mercato ancora a due velocità, servono capitolati standard per realizzare la digitalizzazione

di M.Fr.

Il ricorso alla modellazione digitale è ormai un fatto consolidato nella progettazione. L'iniziativa è stata presa anni fa dalle maggiori engineering; poi alla sfida è stata raccolta dalla pubblica amministrazione (Agenzia del Demanio in primis); da ultimo è arrivata la spinta del Pnrr che, attraverso le grandi committenze, ha diffuso il "linguaggio" del Bim nei bandi pubblici di progettazione. Il progresso più significativo si è concretizzato proprio nel 2022, come confermano i numeri del VI Rapporto dell'Oice dedicato al Bim, presentato oggi a Roma. Nello scorso anno l'Oice ha censito 1.003 gare di progettazione in Bim, per un valore di di oltre 2,1 miliardi, pari a un incremento di quasi l'88% in numero e di oltre il 484% in valore. L'impennata del valore, sostenuta da corposi interventi Pnrr, è particolarmente rilevante. Se infatti la quota di gare Bim pubblicate nel 2022 rappresenta il 18,8% dei bandi complessivi, sul piano del valore la quota sale al 47,6%, cioè quasi la metà. Nel 2021, questi rapporti erano pari al 9% (numero bandi Bim sul totale) e al 16,9% (valore bandi Bim sul totale). La conferma di valori mediamente elevati arriva anche dal dato, rilevato sempre dall'Oice, che il 75% delle gare Bim sono sopra soglia comunitaria. Quanto invece alla matrice del recovery found, la si rintraccia nel fatto che il 75,9% del totale dei bandi Bim arrivano da Anas, Rfi, Demanio, Invitalia e Autorità portuali.

Il Rapporto riferisce inoltre che l'80,3% delle società di ingegneria associate dichiara di aver effettuato investimenti sul Bim. «Siamo ancora in un mondo Bim "a due velocità"», ha detto il presidente dell'Oice Giorgio Lupoi, commentando l'evidenza che «il 75% del valore delle gare risulta emesso dalle 3/4 maggiori stazioni appaltanti italiane». Il presidente delle società di ingegneria ha indicato inoltre «tre temi irrisolti: i capitolati informativi, i costi e gli onorari» e ha informato che l'associazione punta a diffondere presso le principali committenze un «capitolato Bim standard, così da favorire la digitalizzazione sulla quale tanto punta anche il nuovo codice appalti». «L'accelerazione positiva dei processi di digitalizzazione del ciclo di vita dell'opera e in particolare quello della fase iniziale di progettazione - ha sottolineato il presidente di Oice Academy Antonio Vettese
- può essere agevolmente sostenuta solo attraverso una forte sinergia tra stazioni appaltanti, operatori, fornitori di strumenti e organismi di standardizzazione, attraverso una costante sincronizzazione delle esigenze e delle attese della committenza con la congruità di risorse economiche dedicate e adeguate funzionalità degli strumenti disponibili».

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