Urbanistica

Stadio Roma, ok in commissione alla dichiarazione di interesse pubblico

Parere positivo condizionato ad alcune migliorie, dai parcheggi al verde, dagli espropri ai trasporti. L'assessore Veloccia: stiamo predisponendo l'emendamento per accogliere le richieste

di M.Fr.

La commissione urbanistica dell'assemblea capitolina ha dato parere positivo alla proposta di delibera sl pubblico interesse per il progetto del nuovo stadio della Roma. La proposta è passata con 8 voti favorevoli (Pd, Italia Viva, Roma Futura, Lista Gualtieri). I due consiglieri di Lega e Udc-Fi non hanno partecipato al voto spiegando di riservarsi di votare quando la delibera andrà al voto dell'assemblea. Ci si aspetta infatti che il testo che andrà all'assemblea recepisca tutta una richieste di intervento «inderogabili» condizionate al parere positivo dell'interesse pubblico dato dalla commissione.

Le richieste di modifica progettuale interessano soprattutto il contesto e i servizi intorno all'impianto sportivo e sono state indicate all'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia. È stato proprio l'assessore capitolino a riassumere questi punti nel corso della seduta della commissione. «Il primo punto è quello dei parcheggi - ha detto, secondo quanto raccolto dall'Ansa -: tutti hanno concordato di prevedere una dotazione aggiuntiva, che soddisfi non solo le condizioni, più lasche, della normativa nazionale ma anche quelle più restrittive del Prg di Roma e della normativa Coni. Nell'emendamento che stiamo predisponendo ci sono indicazioni per individuare questi parcheggi aggiuntivi. Sicuramente andranno individuati nel perimetro dell'intervento di Pietralata. Una parte invece potrà essere anche individuata in posizioni esterne al perimetro, come su richiesta del Municipio, ma comunque connesse ai nodi dei percorsi su ferro, oppure lungo assi ciclopedonali. Tali parcheggi dovranno essere aggiuntivi».

Il secondo punto «è il trasporto pubblico locale: una grande quantità di tifosi deve poter accedere e uscire in sicurezza col tpl o sulle vie ciclopedonali, minimizzando il trasporto su gomma. Il tavolo tecnico dovrà capire quali sono le potenzialità massime del trasporto su ferro e trovare accorgimenti tali da favorire interventi infrastrutturali. Inderogabile è anche la costruzione dei ponti pedonali - ha proseguito Veloccia - che hanno la duplice funzione di favorire l'ingresso pedonale e di distribuire il carico del trasporto su ferro su diverse stazioni del ferro». Sulle infrastrutture stradali «ci sono due aspetti da esplicitare: il primo è la necessità di un accesso al Pertini in sicurezza affinché non ci siano problemi per il pronto soccorso. Al momento non è stato definito come sarà realizzato, e le soluzioni abbozzate non sono soddisfacenti, il Municipio pensa a un ingresso alternativo al Pertini. Questo aspetto dell'ospedale è comunque inderogabile. Ci deve essere poi uno studio del traffico veicolare perché l'attuale congestionamento di quell'area non si trasformi in un blocco».

Veloccia ha poi elencato alcuni aspetti legati alla realizzazione dello Stadio. «La conferenza dei servizi decisoria - ha spiegato - varrà di per sè come variante urbanistica. Nell'emendamento che verrà proposto si chiederà poi che il soggetto proponente si dovrà fare carico della riqualificazione dell'intera area di Pietralata, su indicazione dell'amministrazione comunale. Si sta poi lavorando a un emendamento sul punto 8 della delibera: l'assemblea potrà esprimersi nuovamente a valle del recepimento e della definizione del progetto definitivo». «Per le procedure espropriative - ha spiegato poi l'assessore Veloccia - si tratta di procedure a carico del concessionario sia a livello procedurale sia di oneri finanziari. Sarà a carico del concessionario renderle fruibili le aree per l'uso. Il verde dovrà essere diffuso e non frazionato». «Ultimo aspetto che andrà inserito - ha detto ancora - il punto, non facile da declinare, di garanzia che l'impianto sportivo rimanga con questa finalità per tutta la concessione: non possa cioè il concessionario cedere a terzi il diritto di superficie, cioè che possa ad esempio alienare le quote societarie distintamente dal diritto di superficie». Serve poi «un vincolo immodificabile di destinazione d'uso», cioè evitare che «se oggi il concessionario ci fa giocare la Roma, domani possa decidere di non farci più giocare la prima squadra o farci altro, come concerti o simili. Infine una formula di salvaguardia, qualora ci sia una decadenza della concessione anticipata per fatti attribuibili al concessionario. In questo caso si chiederà una penale pari ai canoni restanti fatto salvo il maggior danno. «Si tratta di ipotesi di scuola - ha concluso Veloccia - ma in 90 anni di concessione non si può mai dire».

Positivo il giudizio sulle modifiche progettuali richieste del presidente del gruppo consiliare capitolino Roma Futura ed ex assessore all'Urbanistica capitolino Giovanni Caudo. «Molte delle modifiche - ha detto in una nota - sono frutto di un lavoro collettivo della maggioranza svolto in queste settimane dai consiglieri con il presidente della Commissione urbanistica e con l'assessore insieme agli uffici. Apprezzo che sono state accolte molte delle questioni che avevo esposto pubblicamente e che ho formalmente presentato». «Nell'emendamento unitario della maggioranza annunciato dall'assessore, che recepirà queste prescrizioni e anche altre, è importante però che si fissi la quota di trasporto pubblico su ferro», ha detto Caudo: «che una quota di almeno del 50% dei fruitori dello Stadio sia servito dal trasporto su ferro, metropolitane e treno da Tiburtina, deve costituire un obiettivo qualificante; quote maggiori in una città come Roma, con la dotazione ridotta della rete di metropolitane, non sono percorribili, ma il 50% deve essere considerato quantomeno come la soglia minima per progetti di questa importanza».

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