Urbanistica

Ferrovie, in arrivo 700 milioni per le stazioni al Sud: la svolta parte da Lecce

La gara per i lavori partirà nel 2023 e l’operà sarà consegnata alla città entro il 2026

di C. Do.

La direzione l’ha tracciata il Recovery Plan che stanzia 700 milioni di euro per cambiare il volto e il contesto urbano di riferimento di 54 stazioni del Mezzogiorno. Obiettivo: rendere strutture e ambienti circostanti più sostenibili e accessibili ai viaggiatori, ma anche aumentare il livello di sicurezza e di comfort, nonché i collegamenti con il trasporto pubblico locale con un occhio di riguardo verso sharing mobility e mobilità attiva. E ora la “macchina” accende ufficialmente i motori con l’avvio del primo tassello.

Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), controllata del gruppo , ha infatti presentato il piano di interventi per la stazione di Lecce, il primo hub dei 9 inseriti nel cronoprogramma fissato dal Pnrr per il Sud. Si tratta di un investimento complessivo pari a 14 milioni, finanziati con i fondi in arrivo dall’Europa destinati al “miglioramento delle stazioni ferroviarie”. Secondo la tabella di marcia indicata dalla società, la gara per i lavori partirà nel 2023 e l’operà sarà consegnata alla città entro il 2026, in linea con i vincoli e la tabella di marcia previsti per il finanziamento europeo.

Come si ricorderà, il programma collegato al Piano riguarda 45 stazioni di importanza strategica sotto il profilo del trasporto e della rilevanza turistica (tra cui Pescara, Potenza, Barletta, Lamezia Terme, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria Lido, Sapri, Oristano e Palermo Notabartolo, Milazzo, Marsala e Siracusa) e 9 hub (oltre a Lecce, Bari, Taranto, Villa San Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Caserta, Benevento, le stazioni della Linea L2 di Napoli e la nuova fermata Santa Maria di Settimo-Montalto Uffugo), che saranno ripensati in modo da esplicitare al massimo il potenziale di nodo dei trasporti e di polo servizi, integrati pienamente con il territorio di riferimento. Un cambio di passo netto, dunque, che sarà caratterizzato anche da un profondo restyling sotto il profilo energetico e ambientale: tutti gli interventi, infatti, saranno orientati a conseguire un miglioramento della performance sia sotto il profilo della sostenibilità che dell’efficientamento energetico.

In linea con il cronoprogramma di Rfi, oltre al progetto di Lecce, che è il primo per i 9 hub, sono poi stati già aperti i cantieri di San Severo, Giovinazzo, Lamezia Terme, Sapri, Maddaloni, Vasto e Sessa Aurunca. Entro il 2022, poi, partiranno i lavori a Palermo Notarbartolo, Milazzo, Polignano a mare, Macomer, Oristano, Falciano-Mondragone-Carinola. I restanti saranno invece avviati nel 2023 per arrivare a traguardo, come detto, nell’orizzonte del Pnrr (2026).

Quanto alla trasformazione della stazione di Lecce, il progetto di Rfi mira sia al recupero architettonico e funzionale della struttura - che fu aperta nel 1886 e, per quanto concerne il fabbricato viaggiatori, è dichiarata di interesse storico-artistico - sia al miglioramento delle aree destinate agli utenti che saranno rimodulate con spazi innovativi e ospitali. Il tutto con un occhio attento al rispetto dell’ambiente e al contesto storico-culturale in cui la stazione è inserita oltre che al potenziamento dell’accessibilità e dell’attrattività della stazione.

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