Personale

Tra le pieghe della manovra un fondo da 150 milioni per valorizzare i docenti

Prevedere una dote ad hoc consente di usare per il rinnovo i 270 milioni stanziati dal governo precedente

di Eugenio Bruno

C’è un duplice obiettivo di breve termine che la legge di bilancio vuole conseguire alla voce insegnanti e che è passato un po’ sotto silenzio. Si tratta dell’introduzione di un Fondo per la valorizzazione del personale scolastico dotato inizialmente di 150 milioni di euro. Risorse che, da un lato, puntano a introdurre un minimo di merito nel sistema retributivo degli insegnanti e degli Ata e, dall’altro, consentono di blindare il punto di cascata finale del rinnovo contrattuale del maxi-comparto Istruzione e Ricerca (che conta 1,2 milioni di lavoratori).

Nelle battute finali all’Aran della partita sul nuovo Ccnl 2019-2021 il ministero potrà infatti usare i 270 milioni per la valorizzazione della professione docente previsti dal governo precedente finora rimasti in dubbio e, di conseguenza, portare a 124 euro lordi mensili l’asticella degli aumenti stipendiali a regime rispetto ai 101 euro lordi (per i prof) o 98 (per le altre figure) in arrivo già nella busta paga di dicembre insieme ai 2mila euro e passa, sempre medi, relativi invece agli arretrati maturati in oltre tre anni di vacanza contrattuale.

Passando al nuovo fondo da 150 milioni la sua istituzione punta esplicitamente a sostenere azioni di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Incluse - per ammissione della stessa disposizione - le iniziative per la definizione della personalizzazione dei percorsi per gli studenti, nonché le attività realizzate in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Queste attività, sulla carta, potrebbero valere, al personale che se ne occupa anche un riconoscimento in busta paga ancora tutto da scrivere.

Sul punto la partita è appena agli inizi e andrà giocata insieme ai sindacati: è la stessa previsione normativa che affida a un successivo decreto del ministero dell’Istruzione e del merito - da emanare entro 180 giorni, cioè entro fine giugno, e sentite le organizzazioni sindacali - il compito di definire i criteri per l’utilizzo dei fondi. Una trattativa tutt’altro che semplice, come accade ogni volta che per la scuola ci sono di mezzo, anche solo in teoria, concetti come merito, carriera e valorizzazione per criteri diversi dalla sola anzianità di servizio.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©