Urbanistica

Bologna/2. Sbloccato il Tecnopolo, si rimette in marcia l’opera da 60 milioni

di Ilaria Visentini

Dopo oltre dieci anni persi tra burocrazia e ricorsi giudiziari il Consiglio di Stato sblocca i cantieri del Tecnopolo di Bologna, ultimo tassello di quella rete di dieci infrastrutture per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico che rende la Regione Emilia-Romagna un unicum nel panorama nazionale di innovazione capillare diffusa. Dopo il Tar, anche il massimo grado amministrativo ha infatti respinto il ricorso avanzato dalla ditta Pessina Costruzioni Spa, seconda classificata nel bando per la procedura di affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori da 56 milioni di euro per la realizzazione dei primi edifici del nuovo hub della ricerca, che prenderà il posto dell'ex Manifattura Tabacchi tra via Stalingrado e via Ferrarese, a due passi dal quartiere fieristico bolognese.

Una sentenza, quella pubblicata il 27 agosto da Palazzo Spada, attesa da più di due mesi (l'udienza della V sezione si era tenuta già il 3 maggio scorso e i 45 giorni per la pubblicazione ordinaria sono passati abbondantemente ) negli uffici sia della Regione Emilia-Romagna sia della società inhouse Finanziaria Bologna Metropolitana sia di Manelli Impresa, la società di Monopoli (Bari) che due anni fa si era aggiudicata la gara per il tecnopolo: i tre soggetti contro cui il gruppo Pessina aveva fatto ricorso prima al Tar, perdendo nel novembre 2017 e poi al supremo organo, che ha riconfermato ora la bontà dell'operato dell'amministrazione regionale.«È un'ottima notizia, anche se la nostra programmazione prevedeva ben altri tempi e si tratta di un bando fatto con il vecchio codice degli appalti - spiega l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi -. L'importante ora è accelerare i tempi per completare il progetto esecutivo nel minor tempo possibile e avviare i cantieri di un'opera che valorizzerà la vocazione scientifica e di calcolo del nostro territorio e sarà il volano per un'occupazione altamente qualificata e internazionale, oltre che per un significativo indotto industriale».

La sentenza riguarda solo il primo lotto del Tecnopolo, nell'area dove sarà ospitata anche la sede del Data center europeo per la ricerca sul clima, altro lotto da ristrutturare entro l'estate 2019 per avere il tempo di installare i computer e partire nel 2020, come da accordi presi con 22 partner europei.Considerando che il primo accordo quadro tra Comune, Provincia di Bologna e Regione per dare forma al Tecnopolo risale al 2006 e che il bando per il concorso di progettazione è datato febbraio 2011 e che, una volta approvato il progetto esecutivo, passeranno altri tre anni per ultimare i lavori è un brindisi a metà. «Siamo pronti a metterci subito al lavoro, abbiamo personale e mezzi pronti da tempo e saremmo stati ben lieti di iniziare i cantieri mesi fa, invece di restare in balìa della giustizia amministrativa e della deleteria moda italiana di fare ricorsi quando si arriva secondi, senza farsi carico dei danni causati ai singoli e al Paese per la paralisi», affermano i vertici di Manelli, ditta di una sessantina di persone che a Bologna ha già realizzato l'ampliamento del Cnr, il nuovo studentato e strutture di Hera Ambiente.

L'area di 100mila mq progettata negli anni Quaranta da Pierluigi Nervi, oggi in stato di completo abbandono e destinata a diventare (con interventi complessivi per oltre 200 milioni di euro) il cuore 4.0 e dei big data della via Emilia va a completare la mappa dei dieci tecnopoli, dislocati su 20 sedi, con cui la Regione ha scelto di sviluppare le attività di ricerca e trasferimento tecnologico a sostegno delle sue filiere produttive. All'interno della Rete alta tecnologia, una maglia capillare di 96 strutture (82 laboratori e 14 centri per l'innovazione)che si alimenta grazie ai fondi europei Por Fesr: 252 milioni sono stati stanziati fin qui dall'Ue tra i 112 milioni di euro nella prima programmazione (2007-2013) e i 140 milioni della seconda finestra (2014-2020).

La sentenza del Consiglio di Stato

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