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Sisma 2016: erogati 5,3 miliardi per la ricostruzione privata, operativi 400 cantieri pubblici

Il bilancio di fine mandato di Giovanni Legnini: 28mila richieste di contributo per la ricostruzione privata (ma ne mancano ancora 23mila)

di M.Fr.

Il commissario di governo alla ricostruzione Giovanni Legnini lascia l'incarico rivendicando di aver impresso, nel suo triennio di gestione 2020-2022 una forte accelerazione ai cantieri della ricostruzione pubblica e privata nei territori di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria dal terremoto del 2016. A parlare sono i numeri che si leggono nel Rapporto sulla ricostruzione al 31 dicembre 2022 presentato pubblicamente alla presenza di Guido Castelli, nuovo commissario in pectore che attende la formalizzazione dell'incarico.

Ricostruzione privata, su 10 miliardi richiesti erogati 5,3
Alla fine del 2022 le richieste di contributo per la ricostruzione privata dei territori danneggiati dal Sisma del 2016 in Centro Italia sono state 27.923, per un valore appena superiore ai 10 miliardi. «Rispetto al totale atteso - recita il rapporto - le domande presentate a tutt'oggi rappresentano il 54,9% in termini numerici e il 51,5% in termini di valore». Secondo il rapporto mancano ancora 23mila richieste. Più in dettaglio, gli uffici speciali della ricostruzione hanno approvato 15.736 decreti di contributo per un valore di 5,3 miliardi di euro (+29,4% sul 2021) e ne hanno respinti oltre 3mila Alle imprese esecutrici sono stati erogati 2,5 miliardi di euro, di cui circa un miliardo è stato erogato nel 2022. Finora sono stati chiusi 8.318 cantieri privati (pari a circa 20mila singole unità immobiliari) mentre altri 7.333 cantieri sono attualmente operativi.

Ricostruzione pubblica: erogati 935 milioni, aperti 400 cantieri
Più indietro la ricostruzione pubblica, anche se il rapporto segnala una forte accelerazione nel 2022. Il piano conta circa 2.485 interventi pubblici finanziati con 3,6 miliardi, tra cui 450 scuole per 1,4 miliardi. Il programma della ricostruzione include anche 1.251 interventi su chiese e edifici di culto, finanziati per 800 milioni. Secondo il rapporto, al 31 dicembre 2022, sono stati erogati 935 milioni di euro, con un incremento nel 2022 del 67% sull'anno prima. «A fine giugno 2022 - si legge nel rapporto - gli interventi pubblici ultimati erano 231, quelli in fase di cantiere 295. A quella data le gare d'appalto in corso erano 69 e gli interventi in fase di progettazione quasi 700». «Nei giorni scorsi - riferisce inoltre il rapporto - sono stati firmati i contratti previsti dall'Accordo quadro per avviare la progettazione degli interventi su 229 plessi scolastici nelle quattro regioni. Considerati anche i cronoprogrammi degli interventi delle Ordinanze Speciali, benché non vi sia un dato puntuale, che deve essere comunicato dai soggetti attuatori, è ragionevole stimare che ad oggi vi siano almeno 400 cantieri pubblici aperti, e che nei prossimi mesi il loro numero sia destinato a crescere in maniera consistente». Per accelerare la ricostruzione pubblica il commissario Legnini ha fatto un largo ricorso allo strumento dell'ordinanza speciale. Nel corso del suo mandato sono state 42 le ordinanze speciali firmate da Legnini che hanno riguardato complessivamente 750 interventi su quasi 2.500. Tra le ordinanze speciali più "pesanti" ci sono, ad esempio quella per realizzare 315 scuole o quella per realizzare 159 opere di urbanizzazione o ancora quella che riunisce 71 interventi di edilizia residenziale pubblica.

Castelli: il sistema va mantenuto e rafforzato, se possibile
«Il sistema operativo della ricostruzione va mantenuto e rafforzato se possibile», ha detto il futuro commissario alla ricostruzione Guido Castelli, che ha sottolineato l'importanza di non perdere di vista l'importanza di mantenere la vitalità dei territori. «Dobbiamo sempre più allontanare lo spettro della casa ricostruita, ma vuota - ha sottolineato Castelli -. Lo abbiamo fatto fino adesso e lo dovremo fare ancora di più, in tal senso ci aspettiamo molto dal Fondo Complementare Sisma e dovremo concentrarci sui borghi meno facili da raggiungere». «Dovremo lavorare per convincere il singolo nucleo famigliare a non mollare e a restare, lo spopolamento - ha detto ancora Castelli -, è un tema che non riguarda solo il cratere ed è un ulteriore elemento aggiunto della sfida che ci attende».

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