Imprese

Imprese, Trevi dà il via libera all'aumento di capitale e al piano di risanamento

Il Cda vara il rafforzamento patrimoniale, approvati i contatti con banche e soci

di Matteo Meneghello

Via libera, da parte del cda di Trevifin, alla versione definitiva della nuova manovra finanziaria, ma soprattutto dei relativi accordi di risanamento con le banche creditrici del gruppo (la firma con le controparti è prevista per fine mese), che si accompagnano agli ulteriori accordi con i soci di riferimento per l'aumento di capitale legato alla ristrutturazione, a sua volta ieri approvato dal board in via definitiva. La manovra, presentata nella sua bozza pressoché definitiva lo scorso 30 settembre, prevede un aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi 25 milioni, interamente garantiti pro quota da Cdp equity e Polaris capital management, e un aumento di capitale riservato alle banche finanziatrici, per un controvalore massimo di 26,138 milioni, da eseguirsi mediante conversione di crediti per 33 milioni. Inoltre, sono previste subordinazione e postergazione fino al 30 giugno 2027 di una porzione del debito bancario per un importo di circa 6,5 milioni di euro oltre all'estensione della scadenza finale dell'indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023.

Previste, inoltre, la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto del piano industriale, la revisione dei parametri finanziari in linea con le previsioni del Piano 2022-2026 e l'estensione al 2026 della scadenza di un prestito obbligazionario per un valore di 50 milioni.

La manovra - spiega Trevifin in una nota - è finalizzata a riequilibrare la situazione finanziaria e patrimoniale del Gruppo (il debito al 30 settembre è di 239,2 milioni) consentendo di superare l'attuale situazione di crisi e di incertezza in merito alla continuità aziendale, nonché mettendo Trevi nelle condizioni di poter raggiungere i target previsti dal piano 2022-26. L'attuazione delle operazioni e la messa a disposizione delle risorse finanziarie previste dagli accordi che saranno sottoscritti nel contesto dell'operazione - prosegue la nota - consentirà di migliorare sensibilmente i ratio finanziari consolidati già dal 2023 e di raggiungere, entro l'arco temporale del piano, una situazione finanziaria sostenibile e risanata. I principali obiettivi del nuovo piano prevedono una crescita dei ricavi nel periodo di riferimento con un Cagr pari a circa il 5%, una marginalità (riferita all'Ebitda ricorrente) che passi progressivamente dal 10% circa atteso nel 2022 a circa il 13% a fine periodo piano e una generazione di cassa che, insieme al rafforzamento patrimoniale previsto nella manovra finanziaria, possa portare nel 2026 il rapporto tra Pfn/Ebitda ricorrente ad un livello inferiore a 2x.

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