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Telecomunicazioni, mancano 16mila figure professionali: Pnrr a rischio frenata

La denuncia di Open Fiber. Alla società servono 3-4mila persone oltre a 8mila attuali. Dal consorzio con Aspi assunte 250 risorse (600 a fine anno)

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di Giorgio Santilli

Il Pnrr italiano rischia di fermarsi per mancanza di manodopera. Ancora più che il nodo degli extracosti, a rallentare il Piano italiano di ripresa e resilienza sarà - se non si corre ai ripari rapidamente - l’assenza di figure professionali necessarie per alimentare il flusso dei lavori in cantiere. Un esempio concreto viene dalle telecomunicazioni, settore di primissimo piano del Pnrr, con la digitalizzazione che impegna 40,7 miliardi dei 191,5 complessivi. Per i lavori del settore tlc mancano 15.650 profili professionali: 7.500 addetti ad attività di posa di cavi in fibra ottica, 1.000 addetti ad attività di giunzione cavi in fibra ottica e collaudatori di reti in fibra ottica, 600 assistenti tecnici, 6.750 tecnici di Delivery e Assurance, 400 tecnici specialistici di Delivery e Assurance per sistemi wireless.

La denuncia viene da Open Fiber, una della società più impegnate negli appalti Pnrr con otto lotti aggiudicati nella gara per «Italia 1 giga» che coinvolgono 3.881 comuni in nove regioni: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto, per un totale di circa 3.3 milioni di User Interface (UI). Open Fiber definirà inoltre il piano di copertura della ulteriore porzione di aree grigie in cui si opererà in regime di concorrenza (aree commerciali non messe a bando). Se restiamo ai soli fabbisogni aziendali, la società attualmente impiega «ottomila persone fra dipendenti e indotto e in prospettiva ne occorreranno altre 3-4mila». Carenze che si intrecciano, per il tipo di lavori, con quelle del settore dell’edilizia. La difficoltà di reperire manodopera si riscontra in particolar modo nelle regioni del Nord Italia, soprattutto Emilia-Romagna, Liguria, Lazio, Lombardia, Toscana, Veneto. «La carenza di manodopera nei cantieri - dice Guido Bertinetti, direttore Network e Operations di OF - riguarda l’intero comparto delle infrastrutture e dell’edilizia: è evidente che per mettere in sicurezza gli obiettivi del Pnrr il fattore lavoro sia un elemento chiave e serva uno sforzo di sistema, anche in ragione del mix di fattori economici e sociali del quadro macroeconomico, a partire dall’inflazione».

La società guidata da Mario Rossetti ha già messo in campo una serie di iniziative per dare risposte concrete. «In particolare - dice Bertinetti - abbiamo deciso di cambiare il paradigma esistente dando vita a Open Fiber Network Solutions, un consorzio con il Gruppo Aspi per assumere e formare internamente squadre di tecnici». Bertinetti è anche amministratore delegato di questo consorzio. «È una soluzione che ci consente di avere maggiore flessibilità nell’indirizzare le squadre dove necessario poiché disporremo di una forza lavoro interna. Una trentina di cantieri sono già partiti. Stiamo cercando di estendere questa soluzione ad altre aziende e abbiamo iniziato anche una serie di interlocuzioni con aziende estere per l’utilizzo delle loro risorse in Italia. Inoltre, stiamo spingendo molto anche sul versante formazione collaborando con scuole ed enti di formazione per attrarre e assumere giovani diplomati». Il consorzio ha assunto 250 risorse circa (in larga parte giovani diplomati, inseriti in azienda dopo averli formati con corsi di formazione tecnica per posatori e giuntisti di fibra ottica) e si stima di arrivare a oltre 600 entro fine anno. A regime dovrebbero essere mille.

OFNS è una risposta concreta per aumentare la capacità produttiva attraverso il coinvolgimento di partner industriali e istituzionali, così come il tentativo di creare sinergie con imprese estere per l’utilizzo delle loro risorse in Italia e le partnership con enti e scuole per formare figure specializzate. In particolare, con Elis saranno formate quest’anno oltre 150 figure specializzate: progettisti FTTH, posatori e giuntisti di fibra ottica. Nel rapporto con gli appaltatori vengono riconosciuti alcuni extracosti per garantire l’avanzamento del piano.

Ma gli interi settori dell’edilizia e delle tlc chiedono che sia il governo ora a prendere consapevolezza del macigno che rischia di sbarrare la strada allo sviluppo del Pnrr e individuare insieme misure per superare le criticità. Fra queste la richiesta di inserire il settore tlc nel decreto flussi per assumere manodopera straniera dopo adeguata formazione.

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