Amministratori

Milano, Sala vince al primo turno con la spinta dei Dem - Centrodestra in affanno

La vittoria di Giuseppe Sala, candidato per la seconda volta al Comune di Milano, era data per scontata da mesi, e a pesare sul risultato è stata anche la debolezza del candidato di centrodestra, Luca Bernardo, scelto dalla coalizione a campagna elettorale già iniziata, dopo aver bruciato altri nomi.

Da mettere in evidenza sono dunque altri elementi, tra cui principalmente la vittoria al primo turno del centrosinistra. È stata la prima cosa che ha voluto sottolineare Sala una volta arrivato ieri nel suo quartier generale. «Il centrosinistra non è mai arrivato a vincere al primo turno a Milano dal 1993, cioè da quando c’è l’elezione diretta del sindaco».

Il secondo dato da rilevare è il crollo dell’affluenza, che si è fermata al 47,6%, meno della media nazionale, sette punti in meno rispetto alle amministrative del 2016 e addirittura 20 punti in meno rispetto a quelle di dieci anni fa. Guardando i voti assoluti, Sala avrebbe mantenuto stabile il suo elettorato, mentre il centrodestra avrebbe scelto l’astensione, così da favorire la riconferma immediata del sindaco uscente.

Osservando i voti, c’è qualche sopresa sia a destra che a sinistra. Partiamo dai vincitori: il Pd cresce, passando da circa il 29% del 2016 al 33 circa di adesso. La lista personale del sindaco migliora, passando dal 7,68 all’8-9%. Sul fronte del centrodestra, la Lega dovrebbe confermare l’11-12% delle passate amministrative, pur scendendo rispetto al 27,39% delle ultime europee. Fdi ha una continua progressione: il 2,42% nel 2016, il 5,16% alle europee e circa il 10% adesso. Forza Italia implode, passando dal 20, 21% al 7,47%, così come il M5s, che passa dal 10% circa al 2-3% di questa tornata.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©