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Autonomia, il Senato stoppa la nota sul rischio disparità

Si riaccende la polemica sul disegno di legge dopo una nota di lettura del Servizio Bilancio

Si riaccende la polemica sul disegno di legge sull’autonomia dopo una nota di lettura del Servizio Bilancio del Senato elaborata per l’esame del ddl in commissione Affari costituzionali. Nel pomeriggio di ieri i tecnici di Palazzo Madama hanno pubblicato un documento in cui si legge: anche se il disegno di legge sull’autonomia differenziata prevede che «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica», tuttavia «effetti onerosi potranno concretizzarsi al momento della determinazione dei relativi Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Nel caso del trasferimento alle regioni di un consistente numero di funzioni oggi svolte dallo Stato (e delle relative risorse umane, strumentali e finanziarie), ci sarebbe una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i livelli essenziali delle prestazioni presso le regioni non differenziate». Subito il Pd ha attaccato: «I tecnici del Senato certificano che il ddl aumenta le disuguaglianze». A stretto giro una nota l’ufficio stampa del Senato ha parlato di «bozza provvisoria, erroneamente pubblicata online». Al che il Pd ha parlato di «dossier cancellato» e atto di «censura». Posizione che si è tirata dietro una seconda nota dell’ufficio stampa del Senato: «Il dossier sull’autonomia non è stato rimosso, né modificato in alcuna parte. Poiché il dossier era provvisorio e non era stato verificato, si è provveduto esclusivamente a specificare l’errore tecnico».

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