Appalti

Il Dl Semplificazioni alla Camera: 600 emendamenti prioritari da esaminare

Obiettivo: voto nelle commissioni a partire dal 5-6 luglio e approdo in Aula per il 12 luglio

di Giorgio Santilli

Arriveranno oggi le «segnalazioni» dei partiti sugli emendamenti prioritari al decreto semplificazioni/governance all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera. Il numero iniziale di 2.803 proposte, già ridotto per le inammissibilità, sarà così contenuto in circa seicento emendamenti su cui si concentrerà la discussione parlamentare. L'obiettivo, al momento, è di cominciare a votare in commissione fra il 5 e il 6 luglio per arrivare in Aula a Montecitorio il 12 luglio.

Nella ripartizione fra gruppi delle proposte ammesse si è tenuto conto di una correzione in favore di Fratelli d'Italia, che rappresenta l'unico gruppo di opposizione, con una novantina di emendamenti. Oggi. dopo le «segnalazioni», è prevista una prima riunione della maggioranza con i due relatori, Annagrazia Calabria (Forza Italia) e Roberto Morassut (Pd). I principali banchi di prova di tenuta del decreto legge e della maggioranza saranno certamente il Superbonus, su cui è stata presentata una pioggia di emendamenti destinati in molti casi a entrare nei «segnalati», le procedure semplificate per gli investimenti ambientali e per le rinnovabili in particolare, le procedure collegate alla commissione per la valutazione di impatto ambientale e alla Soprintendenza unica, il possibile allargamento dell'elenco di opere ammesse alla procedura speciale ultraveloce dell'articolo 44, il pacchetto di modifiche e di sospensioni alla legislazione sugli appalti.

Su questo versante, però, le possibili tensioni nella maggioranza dovrebbero essere smorzate dall'approvazione del disegno di legge delega di riforma del codice degli appalti approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Lì, almeno questa sembra l'intenzione del governo, si dovrebbe trasferire una discussione più ampia (e divisiva) sul codice. Il lavoro sull'inamissibilità fatta dai presidenti delle due commissioni, il M5s Giuseppe Brescia (Affari costituzionali) e la Pd Alessia Rotta (Ambiente), ha sostanzialmente difeso il perimetro del decreto legge, evitando sconfinamenti eccessivi. È il caso della inammissibilità dichiarata per gli emendamenti che puntavano a modificare il testo unico sull'edilizia (Dlgs 380/2001), andando oltre l'obiettivo del Superbonus dell'efficientamento energetico. Oppure quelli sul personale della Pa che dovranno confluire nel decreto Reclutamento. O, ancora, molti emendamenti che puntavano, in maniera diretta o indiretta, a prorogare concessioni di prossima scadenza.
G.Sa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©