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Costruzioni, Webuild scala tre posizioni nella classifica Ue grazie al boom di fatturato

Rimbalzo post Covid per i big europei. Il campione nazionale al 12° posto (riducendo la quota estera). In vetta confermato Vinci, seguito da Bouygues e Acs

di Aldo Norsa e Stefano Vecchiarino

In occasione della pubblicazione dei dati preliminari di bilancio 2021 di Webuild è possibile tracciare una prima analisi dello stato di salute dell'offerta europea delle costruzioni con la consueta classifica elaborata dalla società Guamari dei maggiori 30 gruppi del settore (con le sole assenze dell'austriaco Porr e del belga Besix i cui dati non sono ancora disponibili). Ciò che balza subito all'occhio è un generale "rimbalzo" dopo le difficoltà del 2020 dovute alla chiusura temporanea di molti cantieri: nell'ultimo esercizio infatti il fatturato totale dei gruppi in classifica torna a salire del 6,6% (dopo il calo del 6,7% l'anno precedente) con ben 22 gruppi su 30 in crescita a fronte di 24 su 30 in calo nel 2020 rispetto al 2019. Ancora più accentuati sono i "cambi di segno" dei dati reddituali: l'ebit del campione cresce del 59,4% (meno 31,1% nel 2020) e l'utile addirittura quasi triplica (meno 39% nel 2020).

I singoli gruppi
Dando uno sguardo ai singoli gruppi in classifica fa piacere notare come il leader italiano Webuild è quello che guadagna più posizioni (dalla 15° alla 12°) grazie all'acquisizione nel novembre 2020 del 66,1% di Astaldi (i due gruppi italiani però se sommati già l'anno scorso sarebbero stati 10°), pur rimanendo ben lontano dalla vetta, rappresentata dal francese Vinci, che fattura oltre 7,5 volte più del nostro campione. Scorrendo le posizioni si nota che un altro francese, Bouygues (rappresentato dal pôle construction), supera lo spagnolo Acs, che nel gennaio 2022 ha ceduto a Vinci il proprio business energetico (Cobra Is). Se il terzo transalpino Eiffage conferma la quarta posizione, l'austriaco Strabag sopravanza lo svedese Skanska e lo spagnolo Acciona guadagna due posizioni ai danni del britannico Balfour Beatty e dell'olandese Royal Bam.

I 30 MAGGIORI GRUPPI DI COSTRUZIONE EUROPEI

Se il fatturato sorride a Webuild, il risultato netto risulta uno dei soli tre (su 30) in perdita (ma per via dell'operazione Astaldi) insieme allo spagnolo Sacyr (attivo in italia tramite il Consorzio SIS col gruppo Inc), e al britannico Kier. Una nota positiva è che, a differenza del 2020, Webuild non è più il gruppo col maggiore squilibrio all'estero, infatti la quota (ridotta al 68% rispetto al 78% del 2020) anche senza tener conto dello spagnolo Acs (che però considera estero il mercato domestico della controllata tedesca Hochtief) e dell'austriaco Strabag (che analogamente ha il maggior fatturato in Germania con la controllata Strabag da cui Bauholding mutuò anche il nome), risulta inferiore a quelle dell'olandese Boskalis (80,4%), della svedese Skanska, il cui estero (75,4%) però è in larga misura la "domestica" Scandinavia, e dello spagnolo Ohla (70,4%).

I sistemi Paese
L'Italia, rappresentata da un singolo gruppo, sale solo dal nono all'ottavo posto per fatturato (6,5 miliardi) nella classifica per Paesi, vicinissima alla Norvegia (che mette in campo due gruppi), ma molto distanziata non solo da Francia, Spagna, Svezia e Regno Unito (rispettivamente con fatturati da 100,6, 57,6, 25,5 e 21,8 miliardi) ma anche da Paesi che non possono contare su rilevanti mercati interni come Austria e Paesi Bassi (i cui fatturati di 19 e 16,5 miliardi sono ben sostenuti dall'esportazione). Seguono l'Italia solo la Germania (4,1 miliardi, penalizzata dalla citata vendita a stranieri di Hochtief e Strabag) e poi, anch'esse tutte con un solo campione, la Svizzera, la Finlandia e il Portogallo (rispettivamente con fatturati di 3,6, 2,9 e 2,7 miliardi). Nei prossimi mesi sarà disponibile, completa, la classifica dei primi 50 gruppi europei, che dovrebbe includere anche il secondo gruppo Italiano, Itinera, con i suoi 1,2 miliardi, "tallonato" da Pizzarotti (1,1 miliardi).

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