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Caro-materiali, l'Anas ritira la maxi-gara da 940 milioni per la Ragusa-Catania

Dopo la revoca delle gare Rfi per oltre un miliardo, anche l'Anas decide di rivedere i prezzi del maxi-appalto siciliano contestato dai costruttori

di Mauro Salerno

Dopo tre rinvii di scadenza arriva la notizia che anche il maxi-bando da 940 milioni per l'autostrada Ragusa-Catania è destinato a cadere sotto i colpi del caro-materiali. Il bando - finito nel mirino delle imprese che avevano contestato anche di fronte al Tar l'inadeguatezza dell'importo messo a base di gara - sarà ripubblicato per essere aggiornato con un nuovo prezzario. Lo hanno deciso il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nella qualità di commissario dello Stato, e i vertici dell'Anas, dopo avere raccolto anche la segnalazione dell'Ance, l'associazione dei costruttori, sull'eccezionale e imprevedibile aumento dei costi di costruzione legati al conflitto russo-ucraino.

La decisione segue di qualche giorno la comunicazione di revoca di altri due maxi-bandi per opere siciliane annunciate da Rfi sul tratta Palermo-Catania. In quel caso, di cui abbiamo scritto qui, sono stati ritirati due bandi del valore di oltre un miliardo.

Ora tocca alla maxi-opera stradale. «Dopo un approfondito confronto - spiegano le parti coinvolte -, il Commissario straordinario e l'Anas, stazione appaltante dei lavori, hanno dovuto prendere atto della sopravvenuta insostenibilità della stima economica del progetto e hanno concordemente stabilito di disporre l'applicazione del nuovo e più recente prezzario Azienda dello Stato. Una determinazione che consentirà di far dichiarare la cessazione della materia del contendere nei giudizi tuttora pendenti dinanzi al Tar Sicilia, instaurati dalla Associazione nazionale costruttori edili della Sicilia e, singolarmente, da alcune imprese, con cui è stata eccepita proprio la non remuneratività dei prezzi a base d'asta».

Ora si attende solo la revoca della procedura di gara e la ripubblicazione del bando con i prezzi aggiornati. «Le istituzioni e gli attori interessati hanno manifestato condivisione rispetto al percorso individuato, nell'esclusivo perseguimento dell'obiettivo di addivenire alla realizzazione dell'importante infrastruttura», viene spiegato.

Certo, meglio intervenire prima dell'apertura dei cantieri che dover fare i conti a cose a fatte con l'esplosione dei costi o l'impossibilità di portare avanti i lavori. Ma di sicuro un giorno bisognerà fare un bilancio non solo degli extra-costi ma pure dei ritardi causati non solo dal caro-materiali in sé, ma anche dalle reazioni tardive e parziali al fenomeno in atto dall'autunno 2021 e ora aggravato dalla crisi Ucraina. Ora avremo gare con un prezzario aggiornato. Basterà? Anche per le gare che verranno in futuro? Chissà se è finita qua.

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