Personale

Assunzioni, via i costi contrattuali dal calcolo dei tetti - Più premi in busta paga

Le misure messe in campo dal Dl Pnrr per rendere effettivo il «rafforzamento amministrativo» indispensabile per realizzare il Piano ma che finora si è spesso inceppato per difficoltà a reclutare nuovo personale

di Gianni Trovati

Due stabilizzazioni, più premi in busta paga, un rafforzamento degli organici qua e là nella Pubblica amministrazione centrale e più spazi per le assunzioni negli enti locali.È questo il ventaglio degli strumenti messi in campo dal nuovo decreto sul Pnrr nel tentativo di rendere effettivo quel «rafforzamento amministrativo» che è indispensabile per realizzare il Piano ma che fin qui si è spesso inceppato nelle difficoltà delle amministrazioni quando provano a reclutare nuovo personale, soprattutto con qualifiche tecniche.Una prima stabilizzazione in realtà era già stata prevista dal governo Draghi, ma ora accelera drasticamente. Riguarda i 500 (più 300) assunti a tempo determinato per animare le unità di missione del Mef e degli altri ministeri. La trasformazione in posto fisso, spiega la bozza, potrà partire dal 1° marzo, senza aspettare il 2026, e potrà scattare con un semplice colloquio selettivo dopo 24 mesi di servizio, anche se è ancora in corso un negoziato con chi spinge per dimezzare a 12 mesi il requisito. Lo stesso balletto fra 12 e 24 mesi torna nella seconda stabilizzazione, quella relativa ai tecnici (fino a 2.800) che le Pa avrebbero potuto reclutare in base alla legge di bilancio 2021 per rinforzare le politiche di coesione al Sud. Anche in questo caso è previsto il posto fisso dopo un colloquio selettivo, per il personale in forza alle Pa centrali.Negli enti locali la novità principale è rappresentata dalla modifica, anticipata su questo giornale, nei calcoli sui tetti di spesa per garantire la «sostenibilità finanziaria» delle assunzioni. In pratica nel conteggio dei limiti, basati sul rapporto fra spesa di personale ed entrate correnti stabili, sarà escluso l'intero costo dei rinnovi contrattuali, e non più solo degli arretrati. Gli enti locali potranno poi allargare fino al 50% della dotazione organica dirigenziale (oggi il tetto è al 30%) gli incarichi a termine (i cosiddetti «110») e dribblare i tetti generali ai premi in busta a patto di aver rispettato il pareggio di bilancio e di aver approvato in tempo i propri documenti contabili.

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