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Concorsi Pa, nella riforma le prove da remoto

Accolta in Unificata la richiesta degli enti locali sullo svolgimento a distanza

di Gianni Trovati

Le prove preselettive e gli scritti nei concorsi pubblici potranno continuare a svolgersi da remoto, e gli orali potranno avvenire in videoconferenza.

La novità arriva dalla prima Conferenza unificata presieduta ieri dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, che nel fitto ordine del giorno arricchito anche dalla lunga pausa legata al cambio di governo ieri ha registrato l’intesa sul nuovo Dpr concorsi. Il decreto, approvato in prima lettura il 5 ottobre dal governo Draghi, riscrive il Testo unico del 1994 e rende strutturali molte delle novità introdotte dalle norme dell’ultimo anno e mezzo per conseguire uno degli obiettivi del Pnrr. Sempre in fatto di Pnrr, poi, l’Unificata di ieri ha sancito l’intesa con Regioni ed enti locali anche sul decreto legislativo che attua la legge sulla concorrenza nel campo dei servizi pubblici locali. «Ben 44 provvedimenti complessivi lavorati in meno di un’ora e in un clima di proficua collaborazione», esulta Calderoli sottolineando il «buon esordio» della Conferenza.

La riforma dei concorsi, che ora attende solo il via libera del Consiglio di Stato, è il piatto forte della seduta di ieri. Sulle nuove regole, che fra le altre cose prevede la digitalizzazione integrale delle varie fasi del concorso e introduce nuove forme di tutela della partecipazione alle prove da parte di donne in gravidanza o allattamento o dei soggetti in condizioni di svantaggio per disturbi specifici dell’apprendimento, il confronto tecnico con gli enti territoriali si è sviluppato a cavallo fra i due governi. E il testo finale accoglie una delle richieste dell’Anci che premeva per far proseguire l’esperienza dei concorsi a distanza nata in pandemia. Un modo per sfruttare davvero le ricadute della digitalizzazione prevista dal nuovo Dpr, ma anche per risparmiare soldi evitando per quanto possibile di dover affittare sale e impegnare personale nella gestione delle prove.

L’intesa come detto arriva anche per il decreto legislativo sulla riforma dei servizi pubblici locali, altro snodo del Pnrr. Lì la partita vera per condurre il provvedimento al traguardo entro la fine dell’anno come previsto dal cronoprogramma del Piano si gioca nella maggioranza. L’accensione del semaforo verde da parte degli amministratori locali è comunque un passaggio importante, ottenuto grazie all’accoglimento della richiesta di attivazione immediata di un tavolo tecnico su trasporto locale, affidamenti in house e ambiti territoriali delle gestioni.

Superato con un certo successo lo scoglio della legge di bilancio, comunque, il barometro dei rapporti fra governo ed enti territoriali segna in generale bel tempo. Lo conferma dall’Anci il vicepresidente vicario Roberto Pella, che ha voluto ringraziare il ministro per la Pa Paolo Zangrillo per il fondo da 30 milioni per sostenere i piccoli Comuni nelle spese per i segretari lungo l’arco del Pnrr.