Urbanistica

Superbonus e Soa, già mille imprese in corsa per l'attestazione

Le Soa scrivono agli amministratori di condominio: verificare prima la storia delle imprese

di Giuseppe Latour

Sono almeno mille le imprese che hanno avviato le pratiche per ottenere l'attestazione Soa.Il primo effetto della norma che attiva il nuovo obbligo legato ai lavori privati che accedono ai bonus edilizi (sopra la soglia di 516mila euro) si sta materializzando in queste settimane. Sono già parecchi i soggetti che hanno firmato i contratti con i quali si avvia l'iter che porta al rilascio dell'attestazione: la stima è che, rispetto al mercato attuale (che conta circa 23mila imprese attestate), si stia registrando un incremento tra il 5 e il 7 per cento. Almeno mille imprese, appunto. Sono, comunque, numeri destinati a crescere, probabilmente anche di molto. Questo dato, infatti, sconta diversi fattori che ancora non hanno fatto esplodere le attestazioni. In primo luogo, l'obbligo diventerà pieno dal primo luglio prossimo: da quella data servirà la Soa vera e propria per fare i lavori.

Al momento, poi, ci sono ancora molti interventi in corso che ricadono nel periodo transitorio: succede, ad esempio, per quelli già avviati al 21 maggio scorso. Ancora, c'è da fare i conti con i ritardi legati alla chiusura dei bilanci. Diverse imprese, per avere i requisiti necessari ad ottenere l'attestazione, dovranno aspettare di chiudere il bilancio 2022: bisognerà aspettare, quindi, qualche mese (almeno marzo-aprile) per loro.Il processo che porta all'attestazione, però, può essere accidentato. Non è detto che, nel momento in cui l'impresa avvia l'iter, poi abbia tutti i requisiti per arrivare in fondo. Proprio su questo tema si concentra una lettera che le tre sigle delle Soa (UnionSoa, GeneralSoa e Usi) hanno appena inviato a tutte le principali associazioni italiane degli amministratori di condominio. Considerato che «molte delle imprese che si accingono a richiedere l'attestazione» sono «per lo più di recente costituzione o addirittura neo-costituite», vanno fatte alcune precisazioni, si legge nella lettera. Diversamente da «certificazioni quali sicurezza, qualità, che prevendono l'implementazione di una serie di procedure in presenza delle quali è possibile ottenere la certificazione», l'attestazione Soa «misura – sulla base di parametri ben definiti - le capacità economico/tecniche dell'operatore economico tenendo conto delle esperienze realizzative maturate da quest'ultimo negli anni precedenti». In assenza (o in carenza) «di requisiti economico/tecnici maturati dall'impresa», non è possibile «in alcun modo rilasciare l'attestazione».

La semplice sottoscrizione del contratto che avvia la procedura, in sostanza, non dà garanzie all'impresa di ottenere al termine dell'istruttoria la qualificazione. «Al verificarsi di tale denegata ipotesi è di tutta evidenza che le conseguenze del mancato rilascio dell'attestazione sarebbero particolarmente decettive soprattutto in capo ai committenti che si vedrebbero privati del beneficio dei bonus fiscali». I committenti, allora, dovranno verificare già in fase precontrattuale «la presenza – unitamente al contratto stipulato con l'organismo di attestazione – anche dell'esistenza di un seppur minimo "grado di storicità realizzativa" compatibile» con l'attestazione.

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