Personale

Speciale contratto/2 - Scorrimento delle graduatorie anche sui nuovi posti

Lo scorrimento delle graduatorie diventa legittimo anche per posti di nuova istituzione o trasformazione di posti esistenti. La mobilità volontaria va esperita prima dell’indizione di nuovi concorsi o dello scorrimento delle graduatorie, senza distinzione che siano della stessa o di altre Pa. Per l’accesso alla categoria D gli enti possono, a secondo dei profili, richiedere la laurea breve, quella specialistica, anche con l’iscrizione ad albi professionali, o il dottorato. Sulla programmazione del fabbisogno non è necessaria l’informazione preventiva ai sindacati. Sono queste le principali ricadute operative delle Linee guida di Funzione pubblica sulle assunzioni.

Superamento obbligo concorso per i nuovi posti
Fra gli effetti dell’applicazione del Dlgs 75/2017 e delle Linee guida sui fabbisogni sembra esserci il superamento dell’obbligo di nuovi concorsi per la copertura dei posti di nuova istituzione in organico. In questo senso va anche la delibera 189/2018 della Corte dei conti del Veneto, che si basa sul superamento della dotazione organica come meccanismo rigido e dell’indicazione a considerarne i vincoli solo come tetto di spesa.
È ormai consolidata la tesi per cui la mobilità volontaria, oltre alla comunicazione ex articolo 34-bis del Dlgs 165/2001, è necessaria anche prima dello scorrimento di una graduatoria per un’assunzione a tempo indeterminato. Con la mobilità volontaria e con l’assegnazione di personale in disponibilità non si aumenta il numero dei dipendenti delle Pa. Quindi non si determinano oneri ulteriori totali. La motivazione va considerata prevalente rispetto ai risparmi che si realizzano con lo scorrimento della graduatoria, e che maturano solo sulle spese di gestione di un concorso.

L’accesso con laurea breve
Con il superamento operato dal contratto della distinzione delle posizioni di accesso nella categoria D nelle funzioni locali, si può accedere tanto con la laurea breve, per come previsto dalla declaratoria delle categorie allegata al nuovo ordinamento professionale, o con la laurea magistrale o del vecchio ordinamento, spesso con l’iscrizione a un albo professionale, come generalmente le amministrazioni avevano stabilito per l’accesso alla categoria D3.
Sulla base del Dlgs e delle Linee guida di Funzione pubblica sui concorsi, gli enti possono individuare profili di categoria D per i quali sia richiesto il dottorato di ricerca: quindi a una stessa categoria si può accedere con titoli assai diversi. È evidente l’assoluta necessità che gli enti facciano chiarezza distinguendo i profili e fissando per ognuno di essi il titolo di studio necessario per l’accesso dall’esterno.
Va infine ricordato che sulla programmazione del fabbisogno del personale non è necessaria l’informazione preventiva, in quanto la materia non è tra quelle per le quali il contratto nazionale ha previsto l’obbligo. E il Dlgs 165/2001, modificato dalla legge Madia, ha previsto che il vincolo c’è quando è introdotto dai contratti nazionali.

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