Fisco e contabilità

Rush finale per la deroga sul debito, dati al Mef entro fine mese

Per gli enti che sostituiscono il dato della piattaforma crediti commerciali con quello delle proprie scritture contabili

di Patrizia Ruffini

Rush finale per la comunicazione dello stock di debito da parte degli enti che scelgono di sostituire il dato presente in piattaforma crediti commerciali con quello risultante dalle proprie scritture contabili. La comunicazione va effettuata entro il 31 gennaio, attraverso il nuovo portale Area RgS (dove sono migrati parte dei dati dalla Pcc) e non è obbligatoria per tutti (si veda NT+ Enti locali & edilizia del 7 gennaio). Lo è solo per gli enti (anche quelli soggetti alla rilevazione Siope di cui all'articolo 14, commi 6 e seguenti, della legge 196/2009) che non hanno ancora allineato i dati presenti in Pcc con quelli delle proprie scritture contabili, i quali devono di fatto avvalersi della facoltà concessa dall'articolo 9, secondo comma del Dl 152/2021, il decreto attuazione Pnrr. Tra le riforme abilitanti del Piano è infatti previsto, entro la fine del 2023, il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale.

Entro il 31 gennaio 2022, gli enti che vogliono avvalersi della deroga devono dunque inviare la comunicazione riferita al 31 dicembre 2021 e 2020, attraverso la nuova piattaforma Area RgS, invece che tramite la Pcc. A tal fine, il portale mostra l'importo calcolato da Pcc (scaduto e non pagato), le note di credito, il tempo medio ponderato di pagamento, quello di ritardo e l'importo dei documenti ricevuti nell'esercizio.

Le verifiche da effettuare in tema di pagamenti sono due: da un lato le amministrazioni hanno l'obbligo di ridurre il debito commerciale residuo, rilevato alla fine di un esercizio, almeno del 10 per cento rispetto a quello dell'anno precedente; a meno che lo stock dei debiti alla fine dell'anno precedente (rispetto al quale si effettua la verifica del parametro), non superi il 5 per cento del totale delle fatture ricevute nel medesimo anno.

Gli enti sono tenuti, poi, a rispettare i tempi di pagamento; a questo fine l'indicatore di ritardo annuale è determinato esclusivamente sulla base dei dati della Pcc.

Le amministrazioni che, con riferimento ai dati al 31 dicembre 2021, risultano inadempimenti sono soggette ad una sanzione. Entro il 28 febbraio devono stanziare il Fondo di garanzia per i debiti commerciali (Fgdc) fra le spese del 2022. A partire da quest'anno, l'obbligo di accantonamento interessa da subito anche gli enti in esercizio provvisorio.

Infine, a partire dal 2022, va utilizzato l'apposito piano finanziario U.1.10.01.06.001 «Fondo garanzia debiti commerciali», aggiunto nel piano integrato dei conti.

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