Amministratori

Cortocircuito (con lieto fine) sulle indennità dei sindaci

Gli incrementi previsti dalla legge di bilancio sono in effetti degli aumenti

di Gianni Trovati

Gli aumenti delle indennità per sindaci e assessori previsti dalla legge di bilancio sono in effetti degli aumenti. Per sancire questa tautologia è dovuto intervenire il Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta, in una nota che evita il rischio di disguidi interpretativi. Perché la formulazione della norma non è felicissima. La manovra fissa una crescita triennale che prevede il 45% dell’aumento quest’anno, il 68% nel 2023 e il 100% dal 2024. Ma dice che l’indennità «è adeguata al 45% nel 2022, al 68% nel 2023» eccetera, come se il compenso totale, e non l’aumento, si fermasse a queste percentuali. Non è così, spiega Mazzotta, ribadendo che il riferimento è agli aumenti e non alle buste paga. Anzi, aggiunge l’Anci in una Nota, l’aumento può essere pieno già da quest’anno, a patto di garantire l’equilibrio del bilancio in attesa del fondo pluriennale.

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