Urbanistica

Dl infratstrutture, spunta un piano nazionale per il settore idrico

Tra gli emendamenti anche l'ok all'Anas per comprare con 50 milioni il progetto della Tirrenica dalla Sat

di Massimo Frontera

Trasferimento, oneroso, all'Anas del progetto definitivo del tratto dell'Autostrada Tirrenica San Pietro in Palazzi-Tarquinia, per 50 milioni di euro. Lo prevede un emendamento firmato dalle relatrici del Dl Infrastrutture, Alessia Rotta e Raffaella Paita, presidenti rispettivamente delle due commissioni della Camera, Ambiente e Trasporti, che stanno esaminando il testo per la conversione in legge. La commissione ha inoltre deciso un notevole sfoltimento degli emendamenti presentati alla scadenza, fissata al 12 ottobre. Emendamenti che da 760 si riducono a 270, togliendo tutti quelli che non riguardano materie attinenti al provvedimento. L'esame riprenderà la prossima settimana con la votazione delle proposte (dopo che la sconvocazione della seduta prevista giovedì 14).

La proposta di norma sull'Autostrada Tirrenica punta a «ridurre i tempi di realizzazione» della tratta della A12, sbloccando l'inpasse con la concessionaria, che ha realizzato il progetto che l'Anas ha approvato in prima battuta ormai nel giugno 2011. L'emendamento prevede appunto che l'Anas possa acquistare gli elaborati di Sat «previo pagamento di un corrispettivo determinato avendo riguardo ai soli costi di progettazione e ai diritti sulle opere dell'ingegno» fino a un limite di spesa di 50 milioni di euro, tutti appostati sul 2021, (attinti dal fondo per le esigenze indifferibili e urgenti).

In tema di infrastrutture stradali potrebbero arrivare nuovi fondi per migliorare le condizioni del traffico su un tratto stradale dell'Aurelia, e più precisamente per l'adeguamento e la messa in sicurezza del tratto tra Sanremo e Ventimiglia. I fondi consistono in «contributo» di 8 milioni da assegnare all'Anas in due anni - 3 milioni nel 2022 e 5 milioni nel 2023 a valere su fondi del ministero Infrastrutture - per la progettazione della fattibilità tecnico-economica degli interventi.

Un terzo emendamento, sempre firmato dalle relatrici, punta a dare vita a un piano nazionale dedicato al settore idrico, per prevenire o evitare problemi di siccità. La proposta prevede la presentazione del piano entro il 31 ottobre 2022, con un aggiornamento ogni tre anni. L'attuazione avviene per stralci, anche in base alle risorse disponibili. Ma già entro il 28 febbraio 2022 - con Dm Mims (concerto Mef, Mite, Politiche agricole, Cultura, sentita l'Arera e con intesa della conferenza unificata) - vanno definite le modalità e i criteri di formazione e aggiornamento del Piano stesso. Fondamentale la collaborazione con le Autorità di bacino distrettuali, gli enti di governo dell'Ambito, e gli altri enti territoriali che dovranno trasferire al Mims «le informazioni e i documenti necessari alla definizione del Piano medesimo ed i relativi criteri di priorità tenuto anche conto della valutazione della qualità tecnica e della sostenibilità economico-finanziaria condotta da Arera per gli interventi proposti da soggetti da quest'ultima regolati». Il nuovo piano assorbe due precedenti programmi approvati e finanziati dal governo: il piano invasi (Dpcm 17 aprile 2019) e piano acquedotti (1° agosto 2019). In caso di inerzia scattano i commissari di governo con poteri straordinari per la realizzazione delle opere.

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