Appalti

Il Gruppo Gavio punta all'estero, nel 2021 ricavi boom a 3,8 mld, il 54% fuori Italia

di Laura Galvagni

Un profilo decisamente più internazionale. È questo il target chiave del piano al 2021 presentato ieri dal Gruppo Gavio. Un obiettivo che la compagnia intende perseguire facendo leva su altri tre fattori cruciali: efficienza e semplificazione e partnership strategiche. Senza dimenticare, nell’arco di periodo, un crescita media annua del dividendo del 7%. Un piano «ambizioso- ha ammesso l’amministratore delegato di Astm, Alberto Rubegni - ma è molto concreto». Un progetto, ha aggiunto il presidente Gian Maria Gros-Pietro, che permetterà alla società di diventare «un gruppo che dà soddisfazione a chi investe capitali».

A tendere, dunque, nel 2021 il gruppo Astm, Sias compresa, oggi di fatto concentrato esclusivamente in Italia, farà il 54% del proprio giro d’affari al di fuori dei confini italiani. Ricavi che la galassia Gavio oggi stima complessivamente a 3,8 miliardi contro gli 1,5 miliardi del bilancio 2016. Si tratta del 153% in più. Quanto basta per generare un ebitda a fine piano di 1,8 miliardi dai 700 milioni attuali, di cui il 47% proveniente dalle attività estere. Un numero rilevante frutto di una riorganizzazione complessiva delle attività di business che porterà a una focalizzazione sul alcuni settori core: concessioni, costruzioni, ingegneria e tecnologia.

Le concessioni, ovviamente saranno la parte predominante anche grazie alla costituzione di una concession company controllata da Sias nella quale verranno fatte confluire tutte le vie a pedaggio che al 2021 varranno più o meno 2,6 miliardi di ricavi per un margine operativo lordo vicino a 1,7 miliardi. In Italia il focus è sulla Satap A4, dove si vuole estendere la concessione. Così come si punta al rinnovo di Ativa e Satap A21 e allo swap tra Brebemi e Tem. L’idea, infatti, ha spiegato Rubegni, è di cedere la quota in Brebemi a Intesa Sanpaolo e di salire oltre il 50% nella Tem. Quanto all’estero, Sud America e Stati Uniti sono i due paesi target. In Sud America si parte dal Brasile e qui, seppure il tema non sia ancora stato inserito nel piano, cruciali potrebbero essere gli sviluppi su Ecorodovias. La società è oggi partecipata, in trasparenza, al 47% ma, come ha sottolineato Rubegni, Astm ha diverse opzioni per salire al 51% nel capitale senza incappare nell’obbligo d’Opa. Per farlo sarà però necessario trovare un punto di incontro con la famiglia Almeida, individuato il quale il gruppo Gavio potrà consolidare l’asset brasiliano e i suoi 2,3 miliardi di real brasiliani di ricavi l’anno, più o meno 650 milioni di euro.

Riguardo agli Stati Uniti, l’obiettivo è partecipare ai progetti P3 per il tramite della società di costruzioni appena rilevata, Halmar International. «Pensiamo di concentrarci su due operazioni di medio livello - ha commentato Paolo Pierantoni amministratore delegato Sias - per metterci alla prova su un mercato sfidante come quello». L’intenzione, peraltro, è anche quella di riorganizzare il settore Epc, attraverso il passaggio del 34% di Itinera, ora detenuto da Sias, ad Astm. Tutto questo, stando ai target, permetterà al comparto di generare a fine piano 1,1 miliardi di ricavi e 89 milioni di ebitda per un portafoglio complessivo di 4 miliardi.

In ragione di ciò, posto che Astm ora è il quarto operatore al mondo nella gestione di autostrade a pedaggio, con circa 3.320 chilometri di rete in Italia e in Brasile, l’intenzione è far diventare l’abbinata Astm-Sias «uno dei player infrastrutturali più importanti al mondo» anche a fronte di «potenziali partnership strategiche», che rafforzino il ruolo industriale e di controllo di Gavio. Cercando, peraltro di mantenere «un solido profilo finanziario» con un rapporto tra debito ed ebitda che passerà dalle 2,5 volte attuali alle 2,4 volte di fine piano.

Detto questo, nonostante le ambizioni internazionali, Gavio manterrà comunque un presidio nella finanza italiana: «Resteremo» nel patto di sindacato di Mediobanca, ha detto Beniamino Gavio, ricordando che il gruppo ha lo 0,66% del capitale.

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