Urbanistica

L'Anac contesta all'Anas i lavori sulla Tiberina

Tra i rilievi una variante in corso d'opera e penali disapplicate. Fascicolo inviato anche alla Corte dei conti

di G.Sa.

L'Autorità nazionale anticorruzione ha pubblicato ieri sul proprio sito una delibera del 9 marzo 2021 con cui contesta all'Anas una serie di criticità in relazione ai lavori del 5° lotto della costruzione alla variante della statale 3-bis Tiberina. L'Anac ritiene che sussistano «profili di anomalia nell'ambito dell'esecuzione dell'appalto, evidenziabili in ritardi ed approssimazioni nella gestione degli atti d'appalto e delle tempistiche occorse per l'ultimazione dei lavori, ravvisando una deficitaria attività di verifica nel corso dell'esecuzione delle opere».

Nel dettaglio l'Anac contesta: 1) una variante di 442.556 euro per lavori che «risulterebbero avvenuti in carenza di formalizzazione/approvazione della variante» stessa; 2) la disapplicazione di una penale a carico dell'appaltatore di 4.394.373 euro «in difformità delle prescrizioni contrattuali e dei principi di cui all'articolo 145 del Dpr 207/2010», «non supportata dagli atti gestionali dell'appalto» e «frutto di valutazioni non immuni da profili di anomalia e di eccessività in relazione all'intercorsa totale rinuncia ad esercitare la facoltà contrattuale in esame»; 3) «l'eccessivo protrarsi delle tempistiche per il perfezionamento degli atti di collaudo», completato a quattro anni dalla fine dei lavori. L'Anas ha già risposto, in data 12 maggio 2021, con una nota di controdeduzioni firmata dall'amministratore delegato e direttore generale, Massimo Simonini. Sulla mancata approvazione formale della variante, che comunque non ha comportato aumento dell'importo complessivo dell'appalto, Anas sostiene che l'ordine di servizio di Rup e direzione lavori (8 luglio 2016) «concretizzava l'approvazione a procedere ai lavori», con il vantaggio di rendere subito fruibile l'opera e rendendo di fatto «superata l'adozione di un provvedimento approvativo della perizia».

È chiamata in causa anche l'emergenza terremoto, verificatosi nel mese di agosto. Sulla variante, Anas replica che «non ha rinunciato a esercitare la facoltà contrattuale inerente la penale, ma ha ritenuto opportuno e conveniente - acquisiti tutti i pareri e le valutazioni di competenza dei soggetti interessati - esercitare la facoltà stragiudiziale di componimento della controversia». Quanto al ritardo degli atti di collaudo, Anas scrive che «è stata determinata da una serie di concause, prima fra tutte, la ritardata consegna da parte dell'appaltatore della documentazione necessaria alla chiusura delle attività di competenza del direttore lavori». In più punti della memoria Anas ricorda che «sull'andamento dell'appalto ha inciso considerevolmente l'intervenuta situazione di crisi in cui si è trovata l'impresa appaltatrice Carena Spa che ha provocato già in data 8.11.2013, la sua ammissione al concordato preventivo ... e poi il relativo fallimento». L'Autorità anticorruzione ha segnalato la vicenda alla Corte dei conti che ha chiesto l'intero fascicolo per le valutazioni del caso.

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