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Autobrennero conferma il vertice, ora la sfida è ottenere la concessione

Reichhalter e Cattoni restano al timone: si lavora al piano da 7,2 miliardi

di Marco Morino

L’assemblea dei soci di Autostrada del Brennero Spa (Autobrennero) premia la continuità. Hartmann Reichhalter e Diego Cattoni sono stati confermati, per i prossimi tre anni, nelle rispettive cariche di presidente e amministratore delegato di Autobrennero. Una scelta ispirata dal passaggio cruciale nel quale è impegnata la società di gestione della A22: il rinnovo della concessione. Lo scorso 11 maggio, Cattoni e Reichhalter hanno depositato al Mims (ministero Infrastrutture) la proposta spontanea di finanza di progetto grazie alla quale i soci contano di ottenere una nuova concessione autostradale e la conseguente possibilità di ridisegnare in termini di digitalizzazione, transizione ecologica e intermodalità la mobilità lungo il corridoio Brennero-Modena. Il piano di investimenti vale complessivamente 7,2 miliardi di euro. Un volume di risorse che moltiplica per più di tre volte, a valori attuali, quello che fu messo in campo per la costruzione dell’autostrada (1964-1974).

Il piano di investimenti è finalizzato non solo a garantire la manutenzione e l’ammodernamento dell’infrastruttura esistente, ma a trasformare l’arteria da analogica a digitale, a favorire la transizione ecologica e una mobilità intermodale. L’allargamento a tre corsie del tratto Verona-Modena e il completamento della terza corsia dinamica sul tratto Bolzano-Verona si accompagneranno alla sistematica estensione della tecnologia necessaria alla guida autonoma e connessa, già sperimentata con successo da Autobrennero all’interno del progetto C-Roads e di altri progetti europei e allo sviluppo, accanto alla rete di rifornimento per auto elettriche a batteria, dei punti di ricarica per veicoli a idrogeno. Il piano prevede anche lo sviluppo degli hub intermodali che consentano agli operatori ferroviari - al gruppo Autobrennero fanno capo alcune compagnie ferroviarie merci - di integrare i loro servizi con il trasporto su gomma oltre che, nel caso del porto fluviale di Valdaro (Mantova), con il trasporto marittimo.

Dice Maurizio Fugatti, presidente della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol (primo azionista di Autobrennero con il 32,2% delle quote): «L’obiettivo che ci poniamo come soci è ottenere una nuova concessione autostradale per Autobrennero, in modo che i nostri territori restino i protagonisti delle scelte in materia di mobilità dal Brennero a Modena. Per questo, riteniamo che la scelta più saggia sia confermare gli amministratori che hanno prodotto la proposta di finanza di progetto ora all’esame del ministero». Resta da sciogliere il nodo della rappresentanza in Cda dei soci veronesi, dopo le elezioni comunali nel capoluogo. In attesa di un’indicazione unitaria degli enti locali, l’assemblea ha condiviso all’unanimità di congelare le due nomine scaligere e, di conseguenza, il Cda ha rinviato l’indicazione del vicepresidente.

Tra gli avvenimenti più significativi dell’ultimo anno spicca il potenziamento dell’asset ferroviario che, con l’acquisizione di InRail, ha reso Autobrennero il secondo gruppo italiano attivo nella movimentazione transfrontaliera di merci su ferro. Di rilievo anche la nomina di Cattoni a presidente di Aiscat, l’associazione che riunisce i concessionari autostradali italiani, a riprova della centralità riconosciuta alla società nel contesto nazionale.

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