Amministratori

La crisi di governo travolge la riforma degli enti locali - Province in rivolta

Il nuovo Testo unico è pronto da mesi ma non è riuscito ad approdare in consiglio dei ministri

di Gianni Trovati

Lo stallo del governo travolge anche la riforma degli enti locali, e accende la rivolta delle Province riunite ieri nell'assemblea nazionale dell'Upi a Ravenna.

«È una vergogna vera», scandisce dal palco il solitamente moderato presidente Upi Michele de Pascale. Il punto è che il nuovo Testo unico degli enti locali è pronto da mesi. Ma non è riuscito ad approdare in consiglio dei ministri.

La riforma ripensa le responsabilità dei sindaci, limitandole all'azione politica e attribuendo ai dirigenti quelle gestionali. Alza a 15mila abitanti la soglia entro cui è possibile candidarsi per il terzo mandato.

E riscrive gli ordinamenti delle Province che oggi sono azzoppati dalla riforma del 2014 pensata in vista di un'abolizione bocciata dal referendum costituzionale, con i presidenti senza giunta e con mandati che non coincidono con quelli dell'assemblea. In un caos istituzionale destinato a durare.

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